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Milan: ‘caso Fossa’, parla chi la vuole riaprire
15 Dicembre 2005 - letto 21581 volte
(La nuova Fossa riparte dal piccolo `leoncino` di Luciano...)

Da giorni chi frequenta lo stadio di San Siro con il Milan nel cuore non parla d’altro. La ‘Fossa’ si e` sciolta. La Fossa dei Leoni, questo il nome completo del club, e` morta. La Fossa ha chiuso. Per sempre. Il gruppo che, con le Brigate Rossonere, ha fatto la storia della Curva Sud milanista ha deciso di lasciare il suo posto e di, semplicemente, non esistere piu`. Un evento traumatico per chi, dal 1968, anno di nascita del gruppo, ha visto nello striscione con i due leoni ruggenti un punto di riferimento per poter andare a tifare la propria squadra del cuore in maniera forse eccessiva (come si conviene a ogni ultra`), ma molto vera. La Fossa sembra aver chiuso per questioni di ‘lana caprina’, politica interna ultras, forse troppo ‘interna’ per essere capita al di fuori della curva. La scusa e` legata a uno striscione rubato agli juventini e poi da questi ai milanisti, quindi ripreso dalla Fossa, secondo l’accusa, con la mediazione della Digos, ovvero la peggiore delle infamie per un ultras. Ma i discorsi e gli insulti si rincorrono in curva, e non risparmiano nessuno, soprattutto i leader degli altri gruppi ultras, Brigate e Commandos, che i vecchi ‘leoni’ accusano di ‘bella vita’ e troppo amore per la ribalta ‘vip’ del Milan inteso come societa`.

Mentre in curva ci si dispera c’e` pero` un ‘leone’ che non si da` per vinto e che vuole riformare la Fossa. Luciano Aretosi, 55 anni, un lungo passato in Curva Sud, e` uno che parla poco, ma che nella storia degli ultra` milanisti ha un posto di tutto rispetto. Lo stesso Bertoglio, leader da anni della Fossa, lo definisce un ‘mito’. Ed e` proprio con Aretosi che Datasport ha voluto parlare per capire se la Fossa dei Leoni avra` un futuro.
Capelli bianchi, un vero ‘armadio a tre ante’, Luciano ha anche l’aspetto del ‘vecchio leone’ (con tutto il rispetto…). Ma negli ultimi anni, per sua stessa ammissione, aveva lasciato quel gruppo di cui era diventato un simbolo.
”Beh, diciamo che ultimamente non venivo piu` in curva per… raggiunti limiti di eta`. Di anni ne ho 55, e ho deciso di rimettermi in gioco quando ho visto questa situazione. Non so se vincero` questa scommessa. Ma e` proprio questo il bello, perche` non sai mai prima se vinci o perdi”.

La Fossa allora e` morta?
”Assolutamente no. I ‘leoni’ non sono morti. Perche`? Perche` lo dice qualcuno?”.

Qual e` il tuo obiettivo?
”Il mio obiettivo e` fare tornare la curva come una volta, quando c’era armonia tra i nostri gruppi e non c’erano problemi politici. Io vorrei poter far leggere le centinaia di messaggi che mi sono stati mandati dai ragazzi di tutta Italia per non far morire la Fossa, ma anche dall’estero. Mi hanno scritto dalla Svizzera, dal Belgio, persino da Dublino. Certo, ho ricevuto anche messaggi denigratori e di insulti, ma non mi interessa, perche` io voglio andare avanti con questi ragazzi che mi danno la forza di proseguire”.

Allora cosa succedera`?
”Succedera` che torneremo a trovarci, come ogni giovedi`, anche se da un’altra parte. Ovviamente all’inizio saremo in pochi. Decideremo anche cosa fare, se proseguire con questo nome o sceglierne un altro, che sia comunque indicativo che in quello spazio di Curva Sud tornera` la vera Fossa dei Leoni. Comunque tengo a sottolineare che questo non e` il ‘mio’ club. Non sono abituato a decidere per gli altri. Decideremo insieme democraticamente”.

Hai anche esposto in curva un piccolo striscione che richiama nella figura quello vecchio.
”Per ora ho esposto un leone piccolissimo, un pezzetto storico di trenta e passa anni fa, di cui mi ero mi ero impropriamente impossessato come souvenir. Da quando ho messo quel leoncino mi sono arrivate centinaia di telefonate di ringraziamento. Poi e` riapparso in Chievo-Milan, ora ce ne sono tre. Non ho mai avuto agganci di sinistra o destra ne` fatto politica in 30 e passa anni di Fossa. Sono rispuntato dal nulla ed e` per questo che non mi possono accusare di niente”.

Ma perche` si e` arrivati a questo punto?
”Tutto e` cominciato con una storia che riguardava alcune persone diffidate dal venire allo stadio che, guarda caso, appartenevano a una certa area politica e che venivano in Fossa. Ma poi basta andare a leggere i comunicati dei Viking per capire cosa e` successo riguardo alla questione dello striscione e di persone che hanno avuto un brutto risveglio alla mattina, chissa` perche`…”.

Gia`, pero` a sostenere la tesi della Fossa c’e` anche un gruppo apparentemente di ‘saggi’ come ‘Vecchia Guardia’ che pure ha deciso di disertare la Sud…
”Guarda, il fatto e` che molti hanno sentito soltanto una versione di quello che e` successo. E infatti al derby ho gia` reincontrato alcune persone di Vecchia Guardia che hanno cominciato a cambiare opinione…”.

Possibile che tutto si riduca alla questione dello striscione?
”Un’altra accusa che potrei fare riguarda Berlusconi, di cui a me non frega niente se e` presidente del governo o della Mediaset, ma so che e` presidente del Milan: possibile che non si sia mai fatto un coro di ringraziamento per lui, per tutto quello che ha fatto per la nostra squadra? Eppure mi e` stato detto che non lo si faceva perche` alcune persone si sarebbero potute irritare. E questo non e` far politica? Poi ci sono i fatti di Cagliari, quando alcuni decisero autonomamente di attaccare Galliani lanciandogli di tutto…”.

La societa` e` stata criticata da molti tifosi per il suo silenzio sulla vicenda…
”Il Milan non ha il diritto di intervenire. Sarebbe lo stesso se si fossero sciolti Commandos o Brigate. Poi diciamolo, per le societa` alla lunga gli ultras rappresentano un problema, quindi sono loro stesse che preferiscono evitare la questione”.

Un altro attacco nei tuoi confronti e` che si dice che tu sia in qualche modo ‘manovrato’ dal resto della curva…
”Non e` vero. Per ora non abbiamo nemmeno un soldo in cassa, e infatti i tre piccoli leoni che abbiamo li hanno pagati le Brigate, proprio quel gruppo che secondo qualcuno vorrebbe farci sparire. E sono loro che mi hanno dato completa liberta` di agire, in maniera incondizionata. Mi hanno detto ‘Luciano vai e fai come credi’. Io adesso mi devo rivolgere a loro perche` non ho esperienza di amministrazione di un club. E’ grazie a Giancarlo (il ‘Barone’, leader delle Brigate Rossonere, ndr) se riusciamo ad avere dei piccoli vantaggi. D’altronde i rapporti con la societa` ci vogliono. L’altra sera c’era la festa del trentennale delle Brigate e c’erano anche alcuni giocatori del Milan. E’ un male? Venivano anche alle feste della Fossa”.

E se dovesse riemergere uno striscione che ricordi la Fossa in qualche altra parte dello stadio?
”Sarebbe una provocazione e anche Roby (Roberto, leader della disciolta Fossa, ndr) e` d’accordo con me. Domenica al derby al mio fianco c’erano tantissimi ragazzi con la sciarpa della Fossa, c’erano le sezioni di Prato, Macerata, Gorizia e forse anche di Savona”.

Gia`, ma nessuno ha esposto gli striscioni…
”Non hanno esposto gli striscioni per motivi di spazio. Al secondo anello, visto eravamo in trasferta, erano saliti i Commandos Tigre. Poi alcuni piu` giovani avevano paura. E’ stata messa in giro ad arte questa voce per cui se uno ha una sciarpa della Fossa al collo viene preso di mira. Molti mi hanno fermato chiedendomi se erano vere le voci assurde dei pestaggi”.

Allora San Siro riascoltera` presto il ‘canto dei leoni’?
”Il coro per un po’ lo lasceremo stare per evitare provocazioni. Pero` io sono arciconvinto che tutto tornera` come prima. Ripeto, vorrei fare leggere tutti i messaggi che ricevo, fare vedere tutto l’entusiasmo dei ragazzi. Il tempo fara` capire che tutto sta tornando come prima. Abbiate pazienza e continuate, torneremo ancora una volta numerosi e infoiati come prima”.

(M. Bordignon, DTS)
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