Oltre 1500 fan a Palese ad attendere i biancorossi
Sulla pista oltre a Tonino Matarrese anche Simeone Di Cagno Abbrescia. La squadra rientrata ieri con un volo charter da Parma poi in corteo sino alla Prefettura sul pullman scoperto

Il Bari in trionfo. Dopo il 2 a 2 di Piacenza, i biancorossi tornano in città da eroi. Ad attenderli in aeroporto un pullman scoperto che ha accompagnato la squadra tra i tifosi in delirio. Cori da stadio, caroselli e fumogeni sono partiti già alle 17, dopo il triplice fischio di Piacenza. Una festa iniziata due sere fa e che non è mai finita. Tutto è biancorosso tra le strade di Bari. La gioia dei tifosi è inarrestabile e, a volte, pericolosa. Una carovana di oltre cento motorini ha attraversato, indisturbata, la zona pedonale, per tutto il pomeriggio.
Atterrato infatti l´aeromobile proveniente da Milano, i calciatori, mister Antonio Conte, il presidente Vincenzo Matarrese, insomma tutti gli eroi di questa incredibile vittoria hanno messo su le sciarpe e cominciato l´ultima processione di questa incredibile tre giorni di festa dei baresi, quella del Santo e quella de "la Bari". Sulla pista e poi sul pullman non c´erano soltanto loro. A Bari si è in campagna elettorale e Matarrese vuol dire anche politica: così sul bus sono saliti anche il candidato consigliere Tonino M. e soprattutto il candidato sindaco Simeone Di Cagno Abbrescia. Con tutto il rispetto, però, non sono state queste presenze a mandare in estasi la gente. Dall´asfalto urlavano il nome di Gazzi, acclamavano "Vito" Barreto, il generale Kutuzov, blandivano striscioni con la statua di San Nicola e la faccia di Conte.
Il pullman ha preso i primi applausi in aeroporto, erano in mille e 500 a Palese, poi la carovana ha proseguito per il resto della città, con la processione in corso Vittorio Emanuele, la grande festa in piazza Prefettura, i fuochi d´artificio sparati dal mare. La gente era come in estasi, in stato di coma di gioia, le facce pittate di bianco e rosso, le bandiere sin dalla mattina quando per la città giravano gli autobus per i tifosi che andavano su e giù soltanto per il gusto di festeggiare. Il delirio era collettivo. I motorini sgommavano, persino i passeggini sbandavano per la gioia.
Si cantava la serie A, ovunque si intonavano otto anni di sofferenze. Spesso e volentieri sfotteva: obiettivo principale «gli amici leccesi», come da definizione del candidato al consiglio comunale Alberto Savarese detto "Il parigino", quando è salito sulla cassa armonica di corso Vittorio Emanuele e poi ha intonato insieme a un altro migliaio di persone un coro non gentile per le signore salentine. Questa è la prima promozione ai tempi di Facebook, e allora via anche con i video ovunque, memorabile quello della festa della squadra, venerdì a Piacenza, quando a notizia della matematica hanno affettuosamente assalito il povero Michele Salomone di Telenorba, battendo il tempo dei cori sulla sua pelata .
A proposito, i giornalisti: sono forse le vere vittime di questa promozione, assaliti a ogni angolo di strade da orde di tifosi. Ciascuno vuole dire la sua, ciascuno ha un´emozione o magari un pensiero carino, possibilmente sempre per i cugini leccesi. La gente è contenta, passa il pullman, qualcuno rischia di farsi male. Qualcuno è anche un poco invidioso. Marco Dargenio non vede di buon occhio suo figlio Simone, sei anni. «Ha visto vincere già un campionato nel mondo, nel 2004, e mo pure la Bari in A».

Fonte: espresso.repubblica.it