E' stato disposto l'obbligo di firma per sette dei dieci ultras della curva Nord dell'Inter perquisiti questa mattina nell'ambito dell'indagine sugli incidenti scoppiati nel corso di una manifestazione non autorizzata compiuta a Milano l'11 novembre 2007. Tra i sette, tutti nati tra il 1971 e il 1987, quattro hanno precedenti penali e tra loro c'è un ragazzo di Genova denunciato allo stadio di Bergamo domenica scorsa per aver lanciato un petardo contro i tifosi atalantini. Altri ancora erano stati fermati mentre a bordo di un pullmann di tifosi avevano appena assaltato e svaligiato un autogrill.

Nel corso delle perquisizioni, cinque a Milano e le altre a Genova, B. A. (Varese), M.C. (Como), B.(Milano) e B. di M. (Milano), i carabinieri del Nucleo informativo del Comando Provinciale del capoluogo lombardo hanno rinvenuto, oltre a due grandi bandiere con la croce celtica e la svastica nazista, coltelli, tirapugni, manganelli (uno con l'effige del Duce e la scritta "Dux Mussolini"), spranghe di ferro, una mazza ferrata e diversi "artifizi pirotecnici". Alcune di questi oggetti sono stati sequestrati dai carabinieri all'interno di un magazzino dove la tifoseria organizzata custodiva le bandiere e i suoi striscioni, alcuni dei quali sono stati portati in caserma.

Per i sette tifosi, tutti gravitanti in movimenti neofascisti e tra cui alcuni capipopolo del gruppo ultras "Irriducibili", il pm P. B., che ha coordinato le indagini, aveva chiesto l'arresto, ma il Gip G. G. non è stata dello stesso avviso e ha stabilito il semplice obbligo di firma.

Le persone sottoposte alla disposizione del magistrato sono i milanesi A.T. del 1973, T.F. del 1971, M.A. del 1989 e M.M. del 1987, a cui si aggiungono C.A. nato a Taranto nel 1987, M.A. nato a Como nel 1982 e C.E. nato a Varese nel 1985. A vario titolo sono accusati di radunata sediziosa, violenza e minaccia a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, danneggiamento aggravato, porto di strumenti atti ad offendere.

Alle dieci persone perquisite, tra loro ci sono studenti, operai e disoccupati, gli uomini del Nucleo informativo sono giunti al termine di una lunga e minuziosa opera di ricostruizione e analisi, tra l'altro, delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza della Caserma Montebello di via Vincenzo Monti 58, obiettivo di un'assalto da parte di una trentina di ultras staccatisi dal corteo di oltre 500 persone che si stava spostando dallo stadio di San Siro a Piazza Duomo.

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