Tutte e due a caccia di un risultato che dia un senso alla stagione. Forse l'Inter un po' di più, ma è questione di dettagli. Stasera si gioca all'Olimpico, in un Olimpico stracolmo, la finale d'andata di Coppa italia tra giallorossi e Inter. Dovrebbe esserci spettacolo e vibrazoni forti, Almeno così la pensano i due allenatori. "Abbiamo le motivazioni giuste per dare il massimo nella finale, lo spettacolo non mancherà ", è per esempio il manifesto di Bruno Conti.

"Questo per noi è un obiettivo - dice il tecnico giallorosso - importante, per noi intesi come squadra e anche per la società, anche perchè abbiamo raggiunto l'Europa, nonostante un'annata a dir poco particolare. E' il nostro grande obiettivo, proveremo a dare una gioia ai tifosi".

Il babau è Adriano, che potrà giocare solo la gara d'andata. Ma il tecnico sprona la Roma a fare comunque la sua partita. "Sarà importante non subire gol - spiega Conti - e impostare noi il gioco, magari cercando di segnare. Comunque la paura non esiste".

E Mancini? Lui ha una squadra incerottata e soprattutto ha mille assenti per gli impegni con le varie nazionali. E allora mette un po' le mani avanti.

"A Roma andiamo per vincere - ha dichiarato il tecnico nerazzurro - pur sapendo che non sarà certo facile, perchè si affrontano due squadre che hanno giocatori molto bravi, in grado di fare la differenza. Non dobbiamo farci trarre in inganno da quello che è stato l'andamento della Roma in campionato: in una finale importantissima come questa, tutto è diverso".

La preocupazione è la Confederations Cup che gli toglierà alcuni giocatori (Adriano, J. Zanetti, Cambiasso e Karagounis) per la gara di ritorno. Stasera poi c'è da tener conto anche del 'pericolo giallo', vista la nutrita lista di diffidati dell'Inter che comprende Carini, Materazzi, Kily Gonzalez, C. Zanetti e Martins. (12 giu 2005)

Fonte: KATAWEB - kataweb.it