POLSTRADA E ULTRAS, NUOVE TORNATE DI INTERROGATORI
04 Giugno 2009 - letto 3766 volte Nuovi interrogatori davanti ai giudici del Tribunale del Riesame per sei agenti della polizia stradale arrestati nellambito dellindagini mazzette per strada. Stefano Simonetto e Luigi Di Vincenzo, assistiti dallavvocato Giuseppe Bonsegna, hanno parlato confermando i cosiddetti "giri" in un sistema e in un andazzo precostituito. Gli altri avvocati Giancarlo Dei Lazzaretti, Pantaleo Cannoletta, Luigi Greco, Luigi Rella hanno preferito non presentare istanza per Maurizio Scarfone, di Frigole, Leonardo Impero Delle Donne, 46enne di Martignano, Franco Carlà, 48 anni di Cavallino, Giuseppe Amenini, 47 anni di Maglie e Giuseppe Piccino, 52enne di Aradeo. Gli indagati hanno rinunciato a rilasciare dichiarazioni. Piccinno era stato già ascoltato dal gip del Tribunale di Palermo per rogatoria. In giornata la Procura ha depositato ulteriore documentazione tra cui nuove scottanti confessioni di una decina di imprenditori della provincia come persone informate sui fatti in cui si fa luce sui giri. Al quarto piano, invece, si sono svolti gli interrogatori di garanzia dei sette ultras finiti ai domiciliari dopo il blitz compiuto dagli agenti della Digos contro la presunta frangia più calda della tifoseria giallo-rossa. Lattesa maggiore era rivolta alle escussioni di Andrea De Mitri, Stefano Melli e Gianluca Negro. Assistiti dallavvocato Giuseppe Milli, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti al giudice Ercole Aprile e al procuratore aggiunto Ennio Cillo. Hanno invece parlato gli altri quattro tifosi. Carmine Quarta ha confermato di aver lanciato un fumogeno nel corso dei disordini di Lecce-Bari, così come viene immortalato da due foto esibite dalla Procura che lo inchioderebbero. Leo De Matteis, invece, ha negato qualsiasi suo coinvolgimento in azioni violente, anche perché ha riferito di essere sottoposto alla misura di prevenzione del Daspo e che quindi partecipava solamente alle riunioni del martedì per organizzare il tifo. Gaetano De Pascali, invece, assistito dallavvocato Mario Ciardo, ha negato di aver partecipato agli scontri con la polizia, nonostante sia stato ripreso nelle vicinanze nel gruppetto di facinorosi. Aveva una cinta tra le mani, che ha riferito davanti al giudice, aveva recuperato da terra, lanciata dai tifosi del Bari. Ha parlato anche il medico, Pino Alberto, difeso dal legale Vincenzo De Benedittis, che non ha potuto negare le intercettazioni, ma ha anche sostenuto di non aver mai partecipato a rappresaglie contro le forze dellordine pur confessando di conoscere gli esponenti di spicco della tifoseria organizzata. Fonte: http: Notizie correlate Inter
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