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Milan-Inter vista da Lele
09 Maggio 2003 - letto 1823 volte
Partenza alla volta di S.Siro di buon’ora, sia per evitare i prevedibili ingorghi di traffico e sia per avere tempo di trovare il biglietto per Stefano, il mio compagno di viaggio odierno.
Sono da poco passate le 17.00 quando sbuchiamo dal metrò di piazzale Lotto, c’è già un certo movimento di gente ma mancano i bus navetta, per cui il tragitto verso lo stadio occorre farlo a piedi. E’ il festival del bagarino, ognuno con dei pacchi così di biglietti in mano: capisci subito dalla quantità e dai prezzi che girano che al 90% sono biglietti falsi. Inutile dire che il tutto accade nella più completa tranquillità, non c’è nessuna cosiddetta “istituzione” ad ostacolare questa attività illecita, come del resto mai ho visto controllare in oltre 15 anni di frequentazione degli stadi. Esiste però una giustizia “fai da te”, ce lo conferma la scenetta di cui siamo spettatori: due bagarini-babbi (sembravano peraltro dei dilettanti, degli occasionali) contrattano con un ragazzo sullo scooter, con quest’ultimo che esamina in controluce i tagliandi per capirne l’autenticità. Mi viene ancora da ridere nel rivedere che ad un certo punto lo scooterista apre il gas e se ne va con uno o più in mano, mentre uno dei due bagarospi accenna l’improbabile rincorsa del novello Robin Hood su due ruote. Applausi e bis!!!
Risolviamo alla meno peggio il problema del biglietto mancante, Stefano entra subito, io aspetto un po’ fuori dallo stadio. Al baretto c’è un gran via vai di persone, e tutto è tranquillo: milanisti e interisti si mischiano con disinvoltura, molti gruppetti misti passano il tempo dividendosi fraternamente il bere ed il fumare. L’età media è discretamente alta, il look prevalente è un po’ da fighetti ma non mancano “divise” più militanti da entrambi le parti. Intanto prosegue l’allegra serata dei bagarini, ormai chi acquista spera solo ad un colpo di fortuna agli ingressi.
Entro alle 19 passate, al mio cancello non c’è l’ombra dei lettori ottici anti-falso su cui ricameranno molto i giornali del giorno dopo, comunque il biglietto è buono ed entro senza problemi. Perquisa all’acqua di rose e poi velocemente al secondo anello per prendere posto: ne trovo uno all’altezza della metà campo, leggermente spostato verso la sud, che ho alla mia sinistra.
La curva rossonera è già discretamente piena ed alla fine presenterà un bel muro di persone, mentre in nord l’afflusso è decisamente più lento ed noterò comunque che anche dopo le persone saranno discretamente comode, anzi in zona Irriducibili resteranno diversi posti vuoti. Decisamente a macchia di leopardo le due curve del terzo anello, a dispetto anche dell’ennesimo, quasi drammatico, “tutto esaurito” propagandato dai media.
Sarà per via del caldo, ma il prepartita vede una quasi inattività delle due curve: qualche coro quando le squadre entrano per il riscaldamento e poi poco nulla. Entrambe le parti ricordano Antonio, uno dei vocalist della Sud, da poco scomparso.
Piuttosto animata la sfida degli striscioni di sfottò, in cui si distingue soprattutto la zona occupata da “Gruppo Ribelle” e “Gruppo Brusco” in Nord. Striscioni esteticamente pregevoli ed affatto male anche nei significati: nell’ordine “DERBY NELLE COPPE, DERBY SCUDETTO… SOLO GRAZIE A NOI NESSUN DERBY CADETTO!”, “SE VI FA SENTIRE PIU’ SICURI… A TORINO CI SI VA INSIEME” (dimenticandosi forse di uno Juve-Inter nel 93-94…), “BRN: PASSATO ROSSO, PRESENTE NERO, FUTURO… SBIADITO”, concludendo con “VOI SIETE CONTRO IL CALCIO MODERNO?! MA GALLIANI LO SA?”.
Da parte rossonera meritano di essere citati: “5-12-02 NON DIRE SCUDETTO SE NON L’HAI SUL PETTO”, “BOYS SARS: TIFOSERIA ATIPICA”, mentre il resto è qualche lenzuolino di “privati” e poco più. Durante la partita ne appare anche un altro con scritto “MAI VISTO UN CAZZO COSI’, CON COSI’ TANTI CONIGLIONI INTORNO”: il riferimento alla coreografia interista dell’ultimo derby è ovvio, ma sorge il dubbio che anziché “coniglioni” dovessero scrivere “coglioni”.
Arriva finalmente anche il momento delle coreografie, entrambe di buona fattura. Quella dei rossoneri coinvolge i tre anelli della curva: in transenna viene srotolato un grande striscione “A MILANO, IN EUROPA, OVUNQUE” mentre in curva appare la scritta “MILAN”, perfetta, in giallo su sfondo rossonero, il tutto grazie a dei fogli di plastica colorata. Al terzo anello un bandierone con contorno di strisce verticali rosso-nere-gialle, al primo anello strisce rossonere composte da bandierine che sventolano.
La Nord apre un grande striscione “CERTE NOTTI MILANO HA COLORI MERAVIGLIOSI” e fa scendere un bandierone che raffigura una sorta di cartolina di Milan by night, con il cielo blu ed il profilo della città in nero. A fianco, cartoncini neri e blu.
La partita vede un’Inter messa meglio in campo che si rende anche pericolosa in un paio di occasioni. Per quasi tutto il primo tempo il tifo che mi arriva più forte è quelli degli interisti: i cori sono più o meno quelli classici, ma vedono la partecipazione compatta di quasi tutta la curva. In più, non riesco a vedere che razza di tamburo stiano usando, ma fa il giusto casino per ritmare cori e battimani senza essere invadente…
La parte milanista insiste invece su cori molto più “morbidi”, ulteriormente sporcati dai tamburi e dai battimani che li accompagnano. Insomma il tifo sembra sottotono e, in buona parte, confusionario, sebbene dai megafoni vengano lanciati cori senza tregua. Quelli che si sentono meglio sono gli insulti verso i cugini, in campo o sugli spalti.
Utilizzando una metafora ippica, per la prima mezz’ora buona gli interisti mi sembrano in vantaggio di un’incollatura abbondante, l’ultimo quarto d’ora le distanze si riducono ma volendo dare un voto complessivo al tifo vocale la Nord è almeno da 7+ e la Sud al massimo è da 6,5.
Ripresa senza torce e fuochi da ambo le parti per via del pericolo di squalifica del campo, dominano quindi bandiere e due aste. Nel tifo riparte un po’ meglio la Sud, complice anche una squadra un po’ più grintosa in campo, mentre la Nord continua ad offrire il buon tifo del primo tempo, anche se cala un po’ la continuità.
La macchia bruna degli Irriducibili si dimostra molto attiva, esponendo una vasta gamma di striscioni che si aggiungono a quello messo nel primo tempo “CONTRO LE LEGGI SPECIALI NESSUNA RESA”: c’è spazio per sottolineare le proprie ed altrui radici (“NOI MENEGHINI VOI CLANDESTINI”), per ribadire concetti para-politici (“FOSSA SEZ. S.PATRIGNANO” seguito dal coro “Noi non siamo del Leonkavallo”) ed infine per un “VIVA L’INTER, ABBASSO IL MILAN” che ricorda le sane scazzottate ai tempi della terza elementare.
Senza altri colpi di scena la partita si avvia quindi alla conclusione: niente di entusiasmante in campo, buona sugli spalti (ai punti assegnerei la vittoria ai neroazzurri).
Fra una settimana il match decisivo, sarà decisivo anche il pubblico?!
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