Striscioni, derby in parità
Squadre in campo per la stracittadina numero 245. Sugli spalti coreografie spettacolari: la Nord ricorda Giacinto Facchetti, la Sud ironizza sullo scudetto nerazzurro.

"Foera i bal", "fuori gli attributi" (traduzione moderata di una tipica espressione milanese), urla a squarciagola un tifoso sui 65. Si chiama Peppino, come Meazza, ma è milanista. Tempi duri. Vessato, travolto dagli avvenimenti. Incastrato in mezzo alla classifica, più in giù che in su, dall'arbitrato. E' mischiato nel groviglio rossonero della Curva Sud. Di fronte all'odiata Nord nerazzurra che prepara frecciatine al veleno.
E' il derby numero 245, quello del Rinascimento. Nell'anno senza la Juve, con il Milan che guarda con il naso molto all'insù l'Inter. "C'abbiamo dato due giri di vantaggio", dice Peppino. Intanto i tifosi dell'Inter godono. La domanda è lecita: la decisione dell'arbitrato darà una carica in più al Milan, oppure accentuerà il vistoso gap dopo otto giornate di campionato? A un'ora dalla sfida le due curve nascondono con drappi neri e rossi i canti di battaglia. Ce li riveleranno solo pochi istanti prima della match. Quelli visibili sono sfottò tradizionali.
Niente di speciale. Del tipo "Io non ho cugini" di marca milanista, oppure l'interista "2 fisso". Il problema è capire "chi è Milano". Lo pretendono i nerazzurri, lo rivendicano i rossoneri. Pesa l'estate dello scandalo. Quelli dell'Inter hanno il petto gonfio.
Ma anche quelli del Milan mostrano il loro orgoglio. "Luglio. Agosto, l'interista sogna e vince lo scudetto della vergogna", ribadisce la Sud. "Forza ragazzi" e un grande numero 3 della Nord: onore a Giacinto Facchetti "Onoriamo il suo ricordo". Atto di non belligeranza. Ma alla vista della provocazione milanista la risposta è scontata: "L'unica vergogna in verità è che siete ancora in serie A". Un po' come dire: ve la siete cercata.

Gaetano De Stefano

Fonte: Gaetano De Stefano per gazzetta.it