I biancoazzurri si godono il primato in classifica
e il titolo della società vola in borsa
Mancini pensa a Lazio-Inter
"Mi piacerebbe giocarla"
Il tecnico: "Il nostro segreto è che ci divertiamo"


ROMA - Dopo 79 giornate, a distanza di due anni e mezzo dall'ultima volta, la Lazio torna in testa alla classifica. Robero Mancini all'epoca era giocatore ed oggi dalla panchina esulta per un primato che in pochi avevano previsto. E, sull'onda dei risultati, vola anche il titolo in Borsa della società biancazzurra (ha toccato anche un più 14%) afflitta da enormi problemi economici.

Nella giornata in cui ricorre l'anniversario della morte di Tommaso Maestrelli, il tecnico che nel '74 portò la Lazio allo scudetto, Roberto Mancini può festeggiare per un primato che, comuqnue, non gli fa girar la testa. "Io come Maestrelli? No, credo sia un accostamento ingeneroso, Maestrelli è stato tra i più grandi allenatori della Lazio - ha spiegato Mancini ai microfoni di una televisione -. Non sapevo che oggi fosse l'anniversario della morte di Maestrelli, ma è una bella conincidenza aver ritrovato proprio ora il primato in classifica". Ma la vetta della classifica non lo esalta più di tanto: "Conta esserlo solo a fine campionato", ha ripetuto più volte ieri dopo la vittoria sul Piacenza, dedicata al presidente del club, Sergio Cragnotti, nei guai negli ultimi giorni per il crac finanziario del gruppo Cirio.

Sotto di due gol nella nebbia del Garilli, la Lazio ha ritrovato forza e coraggio per ribaltare il risultato e vincere una gara che sembrava ormai compromessa. "La nostra mentalità - spiega Mancini - è quella di giocarci sempre la partita, non perdere mai la testa e pensare a vincere senza improvvisare. Io credo che nello spirito di ogni giocatore ci sia il piacere di giocare al calcio, quando i calciatori vanno in campo pensano a questo senza farsi influenzare dagli stipendi o da altri interessi".

Sabato prossimo, in notturna, ci sarà Lazio-Inter, per i nerazzurri la rivincita dopo il clamoroso ko del 5 maggio che costò lo scudetto alla squadra di Cuper; per la Lazio la possibilità di dare solidità alle sue ambizioni in uno scontro diretto. "Mi piacerebbe giocarla una partita così - confessa Mancini - ci sarà l'Olimpico pieno, queste gare hanno sempre un sapore particolare. Vieri? Bobo è un grande campione, quando siamo stati compagni alla Lazio abbiamo fatto ottime cose arrivando secondi in campionato e vincendo la Coppa Uefa, ma nell'Inter non c'è solo lui, Cuper ha tanti giocatori straordinari a sua disposizione e dovremo fare molta attenzione".

Tornando al primo posto della Lazio, per Mancini una soddisfazione in più visto che due anni fa l'Associazione italiana allenatori si era opposto a una deroga per permettere al "Mancio" di allenare la Fiorentina. "Acqua passata, anche quella vicenda mi ha fatto accumulare esperienza".

ciao
andrea88

Fonte: repubblica