Scudetto insultato, Moratti: "Questi sfottò nel calcio sono normali..."

Zlatan Ibrahimovic ha scatenato un terremoto, eppure ieri palleggiava sui campi della Pinetina come se non avessi mai ospitato a casa sua Luciano Moggi. Massimo Moratti ha dovuto sopportare tutta la notte gli schiamazzi che arrivavano dalla strada. Erano i tifosi del Milan che inneggiavano alla propria squadra e come hanno fatto a più riprese i giocatori rossoneri gli davano consigli su cosa farsene dello scudetto vinto a Siena. Il popolo rossonero ha infierito su quello nerazzurro, in una notte il Milan è riuscito a ribaltare i sentimenti degli interisti che ancora una volta si ritrovano a dover festeggiare lo scudetto nell’anno in cui i cugini portano a casa il trofeo più prestigioso d’Europa (era già successo nel ‘63 e nell’89). Roba da far accapponare la pelle, più del ribelle Ibrahimovic che ancora non ha ben chiaro quale sarà il suo destino. Ieri sembrava la persona più tranquilla del mondo, per buona parte dell’allenamento è rimasto a centrocampo a fare numeri con la palla. L’unico momento serio, l’ha avuto quando ha ricevuto la telefonata di Moratti, poi è tornato ad essere quello che è: un fuoriclasse senza regole. Anche l’Inter è tornata a fare l’Inter.

Moratti dovrebbe godersi lo scudetto, invece si ritrova a dover fronteggiare problemi e situazioni imbarazzanti. Tanto da costringerlo a restare barricato tra mura sicure fino a sera quando ufficialmente farà i complimenti al Milan («Hanno avuto un po’ di fortuna, ma è necessaria in gare del genere») e liquiderà la questione dello striscione-coro con un sorriso: «Questi sfottò nel calcio sono normali». Non tutti però l’hanno presa nella stessa maniera. I giocatori interisti, con in testa Materazzi, ieri erano piuttosto irritati, tanto da far passare in secondo piano l’ennesima assenza di Adriano che continua a non presentarsi alla Pinetina e a fare gli affari propri. Oggi San Siro ospiterà la festa dei rossoneri, l’Inter più arrabbiata fa notare che per utilizzare lo stadio è stato necessario il consenso di Moratti che come ringraziamento ha ricevuto in cambio cori e striscioni irriverenti. Non solo, per permettere ai odiati cugini di fare il giro del campo, la società ha posticipato anche le prove per la festa scudetto di domenica che sarà animata da tifosi vip come Bonolis e Fiorello. L’amministratore dedegato Ernesto Paolillo è tra i più amareggiati: «Prima di tutto voglio esprimere il mio apprezzamento ai dirigenti del Milan che appena saputo dello striscione lo hanno immediatamente fatto togliere. In quanto allo striscione c’è estremo disappunto perché nel calcio per primi l’esempio lo devono dare i giocatori. E’ un fatto che certo non aiuta alla serenità tra le tifoserie».

Fonte: Goal.com