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Le intercettazioni smentite dai fatti...
19 Maggio 2006 - letto 865 volte
Premessa

La realtà può essere descritta solo attraverso le intercettazioni telefoniche, per di più tuttora incomplete? E se ci si parlasse anche su utenze non controllate dalla magistratura o, meglio ancora, ci si incontrasse? E se si prendessero accordi tramite persone contigue? E ancora: siamo certi che ciò che si dice al telefono sia sempre e solo la verità o che a volte non si millanti per scoprire la reazione dell’interlocutore? Se poi ciò che alcuni hanno detto al telefono non trova riscontro nei dati oggettivi non dovrebbe essere immediato capire l’incongruenza? Infine: si può dar credito alle interpretazioni dei tanti che in questi anni si sono comportati da inappuntabili palafrenieri, salvo poi scoprire la virtù della denuncia abbondantemente fuori tempo massimo? Sembrano domande oziose, ma non lo sono: perché, mettendo nello stesso calderone vittime e carnefici, si nasconde che l’asse che ha portato il calcio allo sfascio è quello tra Juventus e Milan. E che le responsabilità dei dirigenti rossoneri sono altrettanto evidenti, e non meno gravi, di quelle dei loro omologhi bianconeri: e naturalmente non si parla dei profili penali, che riguardano - va da sé - la magistratura, ma della pura descrizione degli eventi del calcio italiano dell’ultimo decennio.



I presunti favori a Della Valle

L’accusa
: "frode sportiva" per la giustizia penale, probabilmente "illecito sportivo" (anche se l’iter non si è ancora messo in moto ufficialmente) per quella del calcio. In sostanza, la Fiorentina avrebbe chiesto aiuto per truccare le partite, procurandosi, o tentando di farlo, un ingiusto vantaggio al fine di evitare la retrocessione in serie B.

I fatti:

32’ giornata

E’ l’ultimo arbitraggio sfavorevole alla Fiorentina di una serie troppo lunga e costellata da errori marchiani per poter essere considerata semplice casualità: i viola sono raggiunti in casa dal Messina in pieno recupero e restano al terzultimo posto a 33 punti. Dietro di loro, Brescia (31) e Atalanta (28). Davanti, Chievo e Parma (34), Siena (36), Lecce (38), Bologna, Reggina e Roma (39). Per inciso, De Santis, che sarebbe uno dei perni del sistema Moggi, dirige Juventus-Inter, che termina con la sconfitta interna (0-1) dei bianconeri: con la contemporanea vittoria del Milan contro il Chievo, le due squadre sono appaiate in testa alla classifica con 70 punti.

33’ giornata

A Bologna finisce a reti bianche: arbitra Bertini, "l’aretino" che sarebbe "stato bravo" a detta del vice presidente federale, Innocenzo Mazzini, in una telefonata intercettata con Sandro Mencucci. Ma è una gara che scivola via stancamente, senza episodi dubbi. C’è chi insinua che, grazie a questo pari, i viola riusciranno a precedere i felsinei negli scontri diretti. Ma, a questo punto del torneo, nessuno pensa che il Bologna possa restare invischiato in zona-retrocessione. Basta guardare la classifica per rendersene conto: dietro alla Fiorentina, che sale a 34 punti, resta solo l’Atalanta (31). Insieme ai viola, Brescia e Parma. Davanti, Chievo (35), Siena (36), Lecce (38), Reggina e Roma (39), Bologna (40).

34’ giornata

Fiorentina-Milan è diretta da De Santis: un’occasione ghiotta, per Moggi, di cogliere due piccioni con una fava
. Da un lato, interrompere la corsa del Milan, ancora a pari punti con la Juventus, dall’altro aiutare la Fiorentina: e invece finisce 1-2. Fra l’altro, l’arbitro avrebbe tre possibilità di indirizzare la gara, tutte aventi Stam come protagonista: nella ripresa, all’11’ egli viene ammonito per fallo su Miccoli, ma un’intepretazione rigida avrebbe potuto farlo considerare ultimo uomo e, dunque, farlo espellere. Successivamente, rischia il rigore per due episodi dubbi in area: prima, colpendo di mano, e in pieno recupero per un contatto con Pazzini. Un arbitro davvero ben disposto verso la Fiorentina ne avrebbe approfittato almeno una volta. In testa, le due del Nord restano appaiate a 76 punti. I viola sono penultimi a quota 34 e precedono l’Atalanta a 31. Davanti, Brescia (35), Chievo e Siena (36), Parma (37), Bologna, Reggina e Roma (40), Lecce e Lazio (41).

35’ giornata

Chievo-Fiorentina, la gara su cui sembrano concentrarsi molte attenzioni degli inquirenti: arbitra Dondarini e finisce 2-1 per i viola. Ma è ben curioso sostenere che l’arbitro abbia aiutato la Fiorentina: al 25’ della ripresa, sull’1-0 per i viola, Bojinov viene atterrato in area clivense. Un rigore di quelli che si possono dare o meno senza suscitare scandalo: quale occasione migliore per un arbitro, se davvero egli avesse voluto favorire una squadra? E invece, nulla. A pochi minuti dalla fine, i padroni di casa reclamano un rigore per fallo in mischia di Ujfalusi che si potrebbe tranquillamente fischiare. Ma, anche stavolta, Dondarini sorvola. Al termine della gara, questa la classifica: dietro ai gigliati, che hanno 37 punti, ci sono Atalanta (34), Brescia (35) e Chievo (36). Davanti, Siena (39), Parma e Roma (40), Bologna, Lazio, Lecce e Reggina (41).

36’ giornata

Fiorentina-Atalanta è diretta da Rodomonti: sarebbe un’altra occasione per favorire i viola, visto che l’Atalanta non è mai stata nelle grazie del Palazzo, ha poche speranze di salvezza e l’arbitro è tra gli accusati di far parte del sistema-Moggi. Ma, invece, finisce 0-0. Intanto, Roma e Lazio, in un derby che provoca la rabbia dell’Olimpico, che insulta i propri giocatori, prendono un salutare punticino a testa: questa sì, una gara a forte odore di accordo diretto (il capitano biancoceleste Di Canio va addirittura sotto la curva Nord per "assicurare" i suoi supporters che "lui non c'entra col biscotto"). In coda, l’Atalanta è a quota 35, Fiorentina e Brescia a 38, Siena e Chievo a 39, Parma a 40, Bologna e Roma a 41, Lazio, Lecce e Reggina a 42.

37’ giornata

E’ il giorno di Lazio-Fiorentina. Arbitra Rosetti, che secondo la Procura di Napoli è esterno al sistema-Moggi. Dunque, nessuna designazione favorevole per i viola. Non è tutto: l’Olimpico diviene il teatro di uno degli errori più evidenti che si siano mai visti in serie A: il mani di Zauri sulla linea. Né Rosetti, né Pisacreta vedono. Per inciso, Di Livio, che è vicino al guardalinee, vede benissimo e alza le mani in segno di protesta, ma Pisacreta resta immobile: è uno degli uomini che la Procura considera appartenenti al sistema Moggi. Perché allora non ha aiutato la Fiorentina? Di più: Giannichedda, che appartiene alla scuderia Gea e che passerà in bianconero al termine della stagione, si mette la mano sul petto, giurando che il compagno ha deviato la palla con la testa. La classifica dei viola è compromessa: Atalanta 35, Fiorentina 39, Siena 40, Bologna, Brescia e Parma 41, Chievo 42, Lazio, Lecce e Reggina 43.

Ultima giornata

Alla Fiorentina non basta battere il Brescia. L’arbitro della gara è al di sopra di ogni sospetto: Collina. Dunque, non certo un aiuto per i viola. Si dice che la spinta sia venuta dalla scelta di De Santis per Lecce-Parma (la tesi dell’accusa è che Moggi fosse in grado di indirizzare a proprio favore il sorteggio). Ma quel solo risultato non sarebbe stato sufficiente a garantire la salvezza dei gigliati. Bologna-Sampdoria e Siena-Atalanta erano due gare a rischio per la Fiorentina ed era indispensabile che o il Siena o il Bologna non vincessero: arbitrarono Paparesta e Farina, anch’essi considerati al di fuori del sistema-Moggi. Non certo il modo migliore per tirare fuori dai guai la Fiorentina. C’è di più: nella gara di Lecce, Zeman, uomo al di sopra di ogni sospetto, segue gli ultimi minuti della ripresa dietro la sua panchina, forse indispettito dall’atteggiamento un po’ rinunciatario della sua squadra. La vittoria dei salentini avrebbe spedito in serie B il Parma e salvato comunque la Fiorentina.

S. Nap.
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