Lancio di petardi, arrestati 4 ultrà interisti
13 Febbraio 2007 - letto 2867 volte Ore 14.30. Intorno allo stadio Bentegodi si vedono maglie del Chievo e sciarpe nerazzurre, tifosi che passeggiano e che chiacchierano tra di loro. Sembra una domenica come le altre, ma non lo è. Lo si capisce guardando i cancelli, tutti chiusi tranne uno, quello che dà accesso alla tribuna stampa e alla tribuna d'onore. Ma ai tifosi non importa, loro sono lì per applaudire la propria squadra del cuore anche da fuori. La curva dei pandorini si è trasferita davanti all'ingresso 18, sotto lo striscione «Il Chievo è una fede. Il tifo è uno stile». Un centinaio di persone si è dato appuntamento per protestare pacificamente contro la decisione del governo di chiudere lo stadio di Verona. Il coordinamento Amici del Chievo offre tè caldo, pandoro rigorosamente Paluani e altre bibite. Ci mostra una coppa, premio della prefettura per la correttezza dei tifosi gialloblù: «Siamo incazzati neri. La partita andava rinviata. Non possiamo essere penalizzati per colpe altrui. Però il Chievo è una società piccola e nessuno ci dà retta...». Il quartier generale dei nerazzurri è davanti all'ingresso ospiti. Sono circa trecento, hanno megafoni, striscioni, palloni e birre. Alcuni sono venuti in macchina, altri in treno. All'intervallo improvvisano un giro d'onore dietro allo striscione «Curva nord», cantando «Salutate la capolista». Passano davanti ai pandorati, saluti e pacche sulle spalle. Le scene di violenza viste troppo spesso dentro e fuori lo stadio sembrano lontane anni luce dal Bentegodi. Peccato per i cinque nerazzurri portati in questura dalla polizia. Quattro sono stati arrestati perché, oltre ad aver lanciato tre grossi petardi, con rischi per l'incolumità di chi si trovava nel piazzale del Bentegodi, sono stati trovati in possesso di biglie d'acciaio, otto torce illuminanti, un tubo da 50 centimetri, con iscritti slogan violenti e croci celtiche, sette grammi di hascisc e alcune fiale di anabolizzanti. Un quinto tifoso, segnalato alla magistratura ma lasciato libero, è accusato di aver lanciato a sua volta un grosso petardo ma anche di aver scandito slogan offensivi nei confronti degli agenti della polizia. Fonte: Goal.com Notizie correlate Inter
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