Cori, striscioni, contestazioni. Non fosse stato per il sole già estivo, ieri davanti alla sede del Milan sembrava di essere tornati indietro nel tempo a gennaio, quando i tifosi si radunarono in via Turati per “bloccare” il trasferimento di Kakà al Manchester City. Questa volta però la destinazione è il Real Madrid, c’e meno speranza e più rabbia.

L’attacco degli ultras rossoneri, circa 300, alla società e a Silvio Berlusconi è frontale: “Se vendi Kakà, vendi la società”, oppure “Presidente, prima tante soddisfazioni, ora tante delusioni” recitano i due lenzuoli bianchi srotolati lungo il marciapiede. Vendere, anche agli arabi, purché si possano trattenere Kakà e le altre stelle e mantenere il Milan competitivo. Berlusconi, indaffarato, probabilmente quegli striscioni li vedrà a notte fonda. Nel frattempo, ha annunciato che sentirà il brasiliano lunedì sera. «Ricardo è un ragazzo straordinario - sospira il Cavaliere - ma ha una carriera ancora relativamente breve e giustamente pensa al suo patrimonio».
Tagli alle spese

Difficile trattenere il Pallone d’Oro 2007 che avrebbe confidato ai compagni del Brasile «So che andrò a Madrid e sono molto contento». Chi sospetta una replica del trionfale dietro-front di gennaio potrebbe rimanere deluso. Per Berlusconi l’unico modo per trattenerlo sarebbe alzargli lo stipendio, oggi a 9 milioni all’anno, con effetto domino sulla rosa. «Il Milan non se lo può permettere», commenta il patron, che ha ordinato: niente più perdite nei bilanci di 50/60 milioni a stagione. Gli fa eco il figlio Piersilvio, vicepresidente Mediaset: «Per una squadra ci sono momenti in cui è giusto cedere i propri gioielli».

Berlusconi però esclude altri addii dolorosi: «A me la squadra piace così, con tutti i nostri campioni. Pato, Seedorf e Pirlo sono assolutamente incedibili. Ad Ambrosini rinnoveremo il contratto e sarà il nostro capitano». La risposta di Pirlo non è delle più rassicuranti: «Adesso vado in Nazionale, il resto lo vedremo». Mercoledì il procuratore di Pato era entusiasta per le avance del Chelsea.
Punta al risparmio

Adriano Galliani, amministratore delegato rossonero, ha parlato della necessità di acquistare una mezza punta per il 4-3-1-2 (e non il 4-3-3 preferito dal tecnico Leonardo) e ha ribadito: «Per Kakà c’è una trattativa. Non stiamo smobilitando, se dovesse partire arriverà un altro grande attaccante e la vita continuerà». Il Cavaliere ha precisato, smentendo in parte il braccio destro: «Con il recupero di Nesta, Kaladze e Borriello, non ci serve nient’altro, se non una punta avanzata». Cresce l’ipotesi Edin Dzeko, 23enne capocannoniere della Bundesliga (26 gol) con il Wolfsburg, e si allontanano Adebayor dell’Arsenal («Il Milan non mi ha contatto», ha rivelato l’agente del togolese) e Eto’o, troppo costoso (25 milioni al Barcellona e 10 all’anno al giocatore). Si inserisce il procuratore del napoletano Lavezzi, Alejandro Mazzoni: «Il Milan vuole Ezequiel? Non so, ma ai rossoneri è sempre piaciuto». Intanto l’agente del centrocampista brasiliano del San Paolo Hernanes ha smentito contatti con i dirigenti rossoneri e ha alzato il prezzo a 25 milioni.

Problemi? Berlusconi ha già la ricetta per migliorare: «Il Milan quest’anno non ha giocato con la tattica di gioco suggerita dal suo ex presidente, lo ha fatto solo nell’ultima partita». E poi: «Ronaldinho giocava in una partita gli ultimi 20 minuti e perdeva morale. È meglio che in campo ce ne stia 90». Leonardo è avvertito.

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