Inter:ultima chiamata
29 Novembre 2003 - letto 480 volte TORINO - Per lui la partita con l'Inter ha un sapore speciale, vista l'infelice esperienza nerazzurra. A marzo, alla vigilia dell'ultimo confronto diretto, Lippi rifiutò addirittura di confrontarsi con la stampa per non dover rispondere a domande imbarazzanti sul suo passato. Ieri il tecnico juventino non si è sottratto alla conferenza stampa della vigilia, anche se ha scelto di tenere un profilo decisamente basso. Per Marcello la sfida del Delle Alpi un appuntamento importante dal punto di vista psicologico "ma non deciderà niente in classifica, visto che mancano 23 partite. Noi siamo primi ma finora abbiamo ottenuto due pareggi negli scontri diretti (Roma e Milan, ndr), quindi significa che non sono indicativi. Per questo, mi attendo una gara spettacolare e giocata all'attacco da entrambe le formazioni". La Juve arriva all'appuntamento dopo l'ennesima vittoria in quel di Siena, l'Inter invece è reduce dal clamoroso tonfo con l'Arsenal, ma Lippi non si fida delle apparenze: "Mi aspetto una grande reazione da loro, partite come questa sono l'ideale per riscattarsi. Abbiamo grande rispetto per l'Inter, oltretutto l'arrivo di Zaccheroni ha cambiato qualcosa visto che in campionato hanno ottenuto 10 punti in 4 partite e i giocatori sembrano più coinvolti". Se è presumibile che i nerazzurri cambino squadra e atteggiamento rispetto a martedì, la Signora invece continuerà a cambiare volto in nome del turn over: "Ci saranno 8-9 giocatori diversi rispetto all'ultima gara". Si rivedranno i vari Buffon, Montero, Tacchinardi, Nedved, Trezeguet e Del Piero. Proprio Alex è lo juventino forse più atteso: dopo uno stop di 50 giorni, è tornato ad inizio mese contro l'Udinese senza incantare ed anche a Modena la sua prova è stata ricca più di ombre che di luci. Ma Del Piero nei giorni scorsi ha garantito di sentirsi meglio, Lippi, naturalmente, lo ha difeso: "Alessandro è il nostro capitano e il nostro punto di riferimento, non è un giocatore che si possa discutere". QUI INTER - "Mi girerebbe non esserci e se segno stavolta esulto" aveva appena annunciato quasi a sottolineare un atto di fede. Ma quel gol non lo farà contro la Juve. Il mal di schiena, rimediato nella sfida contro l'Arsenal, ha bloccato Christian Vieri. Il bomber sul quale il tecnico Zaccheroni contava molto convinto che "il dolore può passare da un momento all'altro". Ed invece, la rabbia di esserci non è bastata. L'ematoma grande quanto una palla da golf non si è riassorbito e Vieri, dopo l'ultimo consulto medico nel tardo pomeriggio, è stato escluso dalla lista dei venti convocati. Un'assenza pesante proprio adesso che, in casa nerazzurra, c'è da uscire di nuovo dal buio. E riprendere coscienza di sè. L'Inter umorale che va in altalena e gioca con le speranze e le illusioni dei suoi tifosi, si avvicina al solito bivio stagionale zavorrato di incertezze, infortunati e striscianti e silenziose polemiche. Una sconfitta con la Juve cannibale aprirebbe una nuova crisi legittimando l'1-5 contro l'Arsenal e un distacco di dieci punti dalla vetta ma il tecnico Zaccheroni, a differenza del suo predecessore argentino, affronta anche gli ostacoli più alti con serenità: "A me interessa l'atteggiamento, vedere la squadra tenere bene il campo, pensare tutti nella stessa direzione". A Torino Zac ha trionfato due volte, giocando in dieci con l'Udinese e nell'anno dello scudetto con il Milan. E sono questi i due spot stuzzicanti per cercare di azzerare un decennio nerazzurro che al Delle Alpi ha significato solo brutte figure (un gol, e persino su rigore, in dieci gare, ultimo successo nel '93, gol di Sosa e Shalimov). L'Arsenal che ha travolto l'Inter di Coppa è un caso chiuso, al tecnico interessa di quella notte livida e beffarda "più la causa che il risultato e a 5' dalla fine eravamo ancora in gara, poi siamo crollati". Confidando sul fatto che in campionato i nerazzurri riescono meglio a controllare l'ansia rispetto alla Champions League, Zac ha una certezza: "La Juve non è perfetta, hanno anche loro i puti deboli. E se sono lì in alto è solo perchè sbagliano meno di noi. Dobbiamo capire dove si può far loro del male". Con Materazzi, Coco ed Helveg infortunati la formazione è da costruire ma Zac - pur senza avventurarsi sulla formazione - non intende trincerarsi nelle proprie paure, nè allestirà gabbie speciali per potenziali Palloni d'oro (vedi Nedved). Fonte: corriereadriaticoonline.it Notizie correlate Inter
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