Internazionale del tifo, la politica diventa l'alibi della curva
11 Febbraio 2003 - letto 1268 volte Una volta, quando in ballo c'erano degli ideali giusti o sbagliati che fossero, i giovani dell'estrema sinistra urlavano «viva Lenin, viva Marx, viva Mao Ze Dong». Oggi che la decadenza dei tempi e dei valori è sotto gli occhi di tutti, i nipotini dei giovani sessantottini si sono radunati a Livorno per inneggiare a Melara, Mezzanotti e Grauso. Che proprio rivoluzionari non sono, ma soltanto onesti giocatori di serie B. E' accaduto domenica pomeriggio quando allo stadio dell'Ardenza era in programma la partita tra il Livorno e il Verona. Con le bandiere rosse e qualche eschimo forse comprato nei negozi vintage, gli estremisti di sinistra del duemilatrè sono arrivati da mezza Italia, ma anche dal Portogallo, dalla Germania e dalla Francia. E per l'occasione, straordinariamente, anche da Pisa. Una vera e propria Internazionale del Tifo convocata dalle Brigate Autonome Livornesi, notissimi curvaioli politicizzati che sotto la maglia amaranto portano la t-shirt di Che Guevara. Chi crede che i livornesi avessero bisogno di una mano per sostenere la loro squadra in lotta per la serie A, sbaglia di grosso. Quelli che pensano a una convention a margine della partita per discutere di pace, diritti, giustizia sociale, sono soltanto degli illusi. A Livorno c'era bisogno di «menare». E di brutto. L'Internazionale del Tifo è accorsa al grido lanciato via Internet, semplicemente per difendersi o attaccare (la differenza in questo caso è pura filosofia) i curvaioli del Verona estremisti di destra che inneggiano a Hitler e alla pulizia etnica, da sempre vicini a Forza Nuova e al Fronte Skinhead del Veneto. Il segnale è inquietante. E' in atto un tentativo internazionale di trasformare gli stadi in quello che furono le piazze nel '68 e dintorni: puro terreno di lotta politica. Meglio se violenta. A Livorno lo scontro frontale è stato evitato soltanto perchè la polizia ha bloccato i veronesi lontano dalla partita. Il prezzo pagato è comunque alto: ore di guerriglia e gravi danni. Nel loro sito gli ultrà livornesi ieri hanno ringraziato i «compagni» al grido «il fascismo non passerà». Ora deve alzarsi più alto il grido dei tifosi veri: la politica negli stadi non entrerà. Ma forse è già tardi. Fonte: IL RESTO DEL CARLINO Notizie correlate Inter
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