Interisti traditi, milanisti scettici: "Non siamo il Quatar"
19 Gennaio 2007 - letto 2087 volte Ronie unisce Milano: "Che torna a fare?" La cattiveria nerazzurra si è sfogata con il trasferimento di Vieri al Milan. Ronaldo era già un traditore, fa meno male: il tifo interista lo ha bollato come reietto la notte in cui lha visto scappare dentro una macchina. Gli scrissero «Ingrato» su uno striscione appeso a Malpensa, agosto 2002, ultimo saluto e non ce ne saranno altri. «A Milano ci può tornare solo come pallone, visto quanto è gonfio», nei bar intorno a San Siro sono più ironici che velenosi, da entrambe le parti, i milanisti faticano a contenere il fastidio e i commenti si mescolano, trovano persino una domanda comune: «Ma cosa torna a fare?». Ronaldo non era partito per nostalgia o depressione, era solo stufo. La sua Milano è lì, uguale a quando lha lasciata. Tutta chiusa dentro la zona stadio, il palazzone in via Pinerolo è sempre pieno di calciatori. Si è trasferito solo Recoba, allora vicino di casa. Il Fenomeno occupava sesto e settimo piano con vista sul galoppatoio, 7 milioni di lire, affitto bloccato che gli sarà difficile recuperare. Lo aspetta, identico a prima, il ristorante preferito, il Picanha, piazzale Lotto: ultima fermata della metropolitana prima di San Siro. Sta incastrato tra un distributore Agip e lhotel Oro blu, vicino al Lido e di fronte a un McDonalds, nulla che ricordi il Brasile eppure è uno dei pochi locali milanesi in cui Ronaldo si faceva vedere e anche uno dei pochi posti che lo attendono a braccia aperte: «Festeggiava qui i suoi compleanni e tutte le occasioni speciali e non chiedeva mai nulla di particolare. Speriamo che torni». Party privati e sale riservate, un decimo della vita mondana di Bobo Vieri che infatti si è trovato i tifosi addosso e pure qualche invasato che voleva bruciargli il locale. Pedinare Ronaldo sarà più complicato, la sua vita sociale si svolge solo dentro gli attici, a Milano come a Madrid. Quando è arrivato la prima volta aveva alle sue dipendenze un tuttofare, Cesar, rubato a Vampeta ai tempi del Psv, e un uomo fidato dentro lo spogliatoio, Colonnese che è partito prima di lui. Con il cambio di squadra dovrà rinnovare lo staff. Unica variazione del microcosmo ronaldesco, impermeabile agli umori dei tifosi che tanto al Picanha non sono ammessi: «Per noi non cambia nulla, basta che torni, con una maglia o con laltra è uguale», dicono al ristorante. Il problema è che lo pensa anche lui. «Torna perché a Milano girano ancora i soldi e non è periferia del calcio» è la sintesi di uno dei portieri delle case residenziali di San Siro. «Soldi e belle donne». Una nuova versione del Qatar, posto adatto per svernare, nessun fascino particolare, ma settimane della moda e belle gambe a spasso per il centro. Questestate era pronto a dire di sì allInter con scuse incluse nel contratto, ora si dichiara pronto a pagarsi il trasferimento a Milanello. E ai tifosi non piace, il Milan o lInter non sono lAl-Ittihad e nessuno è disposto a fare facce contente. La curva dellInter ha parlato con i cori di insulti urlati al brasiliano mercoledì notte, quella del Milan, ieri in treno, in viaggio verso Arezzo, non aveva nessuna voglia di esprimere opinioni e il tifo più moderato non è più accogliente. «Magari serve più di Inzaghi, qualche gol lo porterà a casa. Certo che è difficile capire certi acquisti». Radio Milaninter ha aperto una diretta lunga un giorno. Microfono libero, «e neanche la metà della violenza che cera ai tempi di Vieri, lì ci toccava staccare la linea». Ieri pieno di sms e telefonate. «Che tristezza un coniglio grasso con la maglia del Milan»; «Il vero fenomeno ha giocato con noi, tenetevi il pensionato», «Un bue al Milan» e non si capisce neanche da che parte sta chi lo urla prima di riagganciare. Scetticismo di fondo, lunico davvero sofferente sembra Moratti, il tifo è molto più acceso sul falso in bilancio: «Pensate se vi revocano anche lo scudetto di cartone», «Pensate se vi arriva il porco davvero». Silenzio e non si capisce cosa sia considerato peggio. Forse la svalutazione di Milano, Rivaldo, Figo, Ronaldo, località scelta come ultima sosta prima della pensione, neanche fosse Los Angeles. Fonte: LaStampa.it Notizie correlate Inter
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