I 3 gol in rimonta del Chievo? I 2 della Fiorentina? Non scherziamo.

L’ Inter non ha mai veramente rischiato di farsi riprendere nel risultato nelle due partite in questione. Lo stesso è capitato nel big match dell’ Olimpico contro la Roma: dopo il gol di Crespo, un paio di iniziative di Montella nella ripresa nel complesso di una situazione di gara saldamente in mano ai nerazzurri.
Questo per ora il cambiamento più importante del DNA interista: la pazzia è solo negli occhi dei giornalisti interessati a mettere qualche pulce nell’ orecchio dei tifosi che soffrono più ricordando il passato che per quello che si vede sul terreno di gioco. Domenica, dopo 70 minuti di dominio assoluto contro un Chievo con lacune gravissime in difesa, lontano parente per ora di quello che conquistò l’ Europa lo scorso torneo, c’è stato un calo di concentrazione che, unito agli esperimenti di Mancini,costretto a sostituire l’ acciaccato Dacourt con un difensore come Maxwell, ha spianato la strada allo show dei clivensi.

Se la partita fosse stata in bilico, certe amnesie non si sarebbero verificate. Il percorso verso l’ autocoscienza di essere una grandissima squadra ha avuto a Firenze e Roma due tappe fondamentali ma il calendario impone che ce ne sia subito una terza: mercoledì arriva il Bayern a San Siro e, pur senza due colonne come Cambiasso e Vieira, i 3 punti sono da conquistare assolutamente.
Perché in Europa è da molto tempo che i nerazzurri non danno una dimostrazione del proprio blasone e della propria dimensione internazionale. I bavaresi da questo punto di vista sono gli avversari giusti per tastare le ambizioni di J. Zanetti e compagnia: fanno parte costantemente dell’ elite europea, sono una compagine solida con individualità di spicco come Podolski, Van Bommel, Makaay, Pizarro e Lucio.
Se black out ci sarà, sarà probabilmente colpa dell’ impianto di illuminazione. Anche se queste son cose che capitano solitamente ai cugini in quel di Marsiglia…

Fonte: calcioblog - calcioblog.it