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Il Milan censura i siti dei tifosi
05 Aprile 2001 - letto 1010 volte
La società sportiva decide di perseguire siti non-profit costruiti dai tifosi del Milan. Partono diffide a pioggia nel contesto di una generale incomprensione delle dinamiche Internet

Milan.net, acmilan1899.com, devilsmania.com, devil-inside.net: questi alcuni dei siti che i tifosi del Milan hanno dedicato alla propria squadra di calcio. Siti che in queste ore sono finiti nel mirino della società del Milan che ha inviato loro una severissima e sorprendente diffida.
Il tono delle diffide stride decisamente con lo spirito non-profit e la passione con cui i vari webmaster hanno costruito siti frequentati da molti tifosi, alcuni dei quali seguono da vicino l'evoluzione della vicenda sul newsgroup it.sport.calcio.milan. Proprio il sito del newsgroup, peraltro, è uno di quelli "colpiti" da diffida.

Nella lettera inviata al sito acmilan.net e pubblicata sul newsgroup, la società non sembra avere a cuore altro se non il proprio copyright, che intende evidentemente brandire persino contro i propri sostenitori. La lettera non lascia neppure spazi per accordi successivi ed anzi chiede persino la cessione del nome a dominio corrispondente al sito alla società sportiva.

Le contestazioni del Milan a questo sito, come ad altri siti di fan in queste ore, sono: la riproduzione di immagini della squadra e dei calciatori, la riproduzione del marchio ("non appare giustificato da esigenze descrittive") e il download di file che contengono marchio e immagini. Il tutto in assenza di autorizzazione ufficiale: "il Milan A.C. non ha mai autorizzato, né intende autorizzare, la Vostra società a far uso dei suoi segni distintivi al fine di contrassegnare la denominazione del Vostro sito Web".

In più, il Milan sostiene che l'attività dei fan online genera "concorrenza sleale" e "sviamento di clientela" e "si avvale illecitamente di quel marchio al fine, tra l'altro, di rendere il proprio sito 'appetibilè al maggior numero di visitatori".

L'attività non-profit non viene dunque considerata tale dalla società che non sembra aver alcuna intenzione di "venire incontro" alla propria tifoseria che, come ha scritto qualcuno, sembra invece considerare "clientela" tout-court. Né la società sembra tener in alcun conto il fatto che i siti presi di mira abbiano sulle loro home page, spesso in italiano e inglese, un visibile disclaimer che avverte il visitatore che quel sito non è quello ufficiale del Milan A.C.
....(segue)
http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=35664
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