Il bomber d´Italia ´90 intervistato dalla figlia alla vigilia del match dell´Olimpico
28 Novembre 2007 - letto 1549 volte Gli anni della Juve, i grandi successi, la sfida di domenica a Torino Il bomber d´Italia ´90 intervistato dalla figlia alla vigilia del match dell´Olimpico Schillaci si racconta alla figlia Jessica Schillaci Il grande calcio con la Juve, il sogno di giocare in rosa "Oggi la squadra della mia città gioca alla pari Ai miei tempi era una cosa impensabile" "Ricordo ancora oggi la stretta di mano con Boniperti, un momento molto emozionante" Quando papà giocava nella Juventus io avevo due anni. In quell´anno a Torino è nato mio fratello Mattia. I ricordi sono quelli di una bambina con il papà famoso che giocava a pallone. Di una bambina figlia di Totò Schillaci. Fa un certo effetto intervistarlo oggi a distanza di diciassette anni. Parlare della sua avventura in bianconero che è stata per lui una esperienza calcistica e per me e la mia famiglia una esperienza di vita. Il problema principale è stato come rivolgergli le domande. Dargli del tu, del lei, del papà, del signor Schillaci. L´appuntamento è fissato per ora di cena e quello che mi trovo davanti non è l´eroe di Italia ´90, ma papà. Un papà che dimostra di essersi calato nel personaggio e di prendere con grande serietà l´intervista. Alla fine ho deciso: nell´intervista non lo chiamerò né papà né signor Schillaci, ma gli darò del tu. Come uno qualsiasi. O quasi. Cosa ricordi dell´esperienza alla Juventus? «Nel 1989 ero alla mia ultima stagione con la maglia del Messina. Vista l´ottima annata (con 23 gol vinsi la classifica dei capo cannonieri di serie B) ricevevo molte richieste da parte di squadre di serie A. Tra queste però non credevo ci fosse anche la Juventus. Essendone tifoso sin da piccolo, accettai immediatamente il trasferimento. Mi sembrò un sogno partire per Torino e indossare la maglia bianconera. L´impatto fu molto emozionante. Mi sentivo l´uomo più felice del mondo. Boniperti fu il primo che incontrai. Stringergli la mano è ancora oggi uno dei ricordi più vivi di quella magnifica esperienza». In quegli anni avresti mai pensato a un Palermo alla pari con la Juventus? «Non lo avrei mai immaginato. Invece oggi la squadra rosanero è capace di farci sognare. Questo grazie a Zamparini che l´ha portata in alto. È merito suo se si è arrivati a tanto. È tornato l´entusiasmo e la passione di una volta. E oggi il Palermo è una squadra affermata». Che consiglio daresti al Palermo per battere la Juventus? «È difficile dare un consiglio. Sarà necessario giocare con la massima concentrazione. Il Palermo in trasferta gioca bene. Sfrutta il contropiede. Il tecnico è molto bravo. Ha avuto una settimana in più per poter preparare la partita, pensare alla formazione. Un risultato positivo sarebbe determinante per la classifica e il morale». Ti sarebbe piaciuto giocare oggi con questo Palermo contro la tua ex squadra? «Sarebbe stato il mio sogno più grande. Purtroppo non è stato possibile e non per colpa mia». Con quale centravanti del Palermo ti sarebbe piaciuto giocare? «Viste le mie caratteristiche fisiche avrei scelto Amauri, un centravanti forte in area che ti mette in condizioni di far gol». Se ti dovessi chiedere di allenare una delle due squadre quale sceglieresti? «Visto che ho giocato nella Juve e non ho mai potuto giocare nel Palermo sicuramente sceglierei il Palermo. Così siamo pari». Che emozione ti fa vedere il Palermo in serie A? «Da palermitano ed ex calciatore sono molto contento per la città e soprattutto per i tifosi. Sono molto orgoglioso di fare il tifo per una squadra ad alti livelli. Mi auguro che possa raggiungere la Champions League». Per chi farai il tifo? «È una domanda molto difficile. Avendo giocato nella Juventus e vivendo a Palermo il mio cuore batterà per entrambe. Conto in una bella partita. Spero in un pareggio». Fonte: http: Notizie correlate Inter
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