Ibrahimovic firma il 16° scudetto dell'Inter. Roma, il sogno tricolore dura solo un'ora
19 Maggio 2008 - letto 1347 volte La Lazio chiude bene: Rocchi e Firmani a segno contro il Napoli Champions: Fiorentina sì, Milan no. Livorno, Empoli e Parma in B Scudetto all'Inter; Roma, Juventus e Fiorentina in Champions con i nerazzurri; Livorno, Empoli e Parma in serie B. Questo il responso dell'ultima giornata e di un campionato deciso in favore dell'Inter da Ibrahimovic. Lo svedese, lanciato nella ripresa, è rientrato dopo un mese e mezzo ed ha realizzato la doppietta di Parma che vale il terzo scudetto consecutivo per Mancini. La Roma non è andata oltre il pari a Catania: subito in vantaggio è stata raggiunta nel finale. Per un'ora ha sognato l'impresa scudetto, Ibrahimovic l'ha svegliata. Bella anche la sfida per il quarto posto in Champions: l'ha spuntata la Fiorentina che ha vinto a Torino, rendendo inutile il successo in rimonta del Milan sull'Udinese. Rossoneri in Uefa insieme alla Sampdoria e all'Udinese. Moratti: Mancini resta, campionato stravinto. «Mancini resta, state tranquilli». Queste le parole di Massimo Moratti subito dopo la conquista dello scudetto. Parlando dello scudetto Moratti ha aggiunto: «Questo è uno scudetto sofferto, ma estremamente meritato». E poi: «Sono felicissimo, hanno stravinto un campionato anche se tutta Italia ci ha tifato contro». Il fatto che l'Italia abbia tifato contro «ci rende ancora più orgogliosi. La squadra è stata formidabile, Mancini gli ha dato la sicurezza per vincere. Cosa dirò alla squadra? Solo poche parole, ora è tutto sentimento». Parma-Inter. Lo scudetto di Ibra. Il mago che ha tirato fuori l'Inter dall'abisso della paura, che l'ha rimessa davanti alla Roma. Due a zero al Parma, doppietta dello svedese che non giocava dal 29 marzo, non segnava su azione dal 20 gennaio. Il giorno della festa dell'Inter e della disperazione del Parma. Che scende per la prima volta in serie B, ci torna dopo 18 anni. L'Inter ha sofferto, ha chiuso il primo tempo sullo 0-0 e il gol della Roma la ha messo ancora più ansia. I nerazzurri hanno attaccato, ma corso due seri pericoli con le conclusioni di Morrone, respinta da Julio Cesar, e di Gasbarroni. Il problema dell'Inter era la mancanza di concretezza, problema risolto da Mancini con l'ingresso di Ibra nella ripresa. Il tempo di togliersi la ruggine dal piede, poi Ibra va a prendersi lo scudetto da solo. Lo fa al 17', quando riceve da Stankovic, approfitta dell'entrata a vuoto di Couto, avanza e da 18 metri trova l'angolino basso, dove Pavarini non ci arriva. Uno a zero, Moratti in tribuna non trattiene le lacrime. Il Parma sente la B aprirsi sotto i piedi. Attacca con la forza della disperazione che diventa rassegnazione al 34', quando Ibra chiude la corsa scudetto e quella salvezza col sinistro al volo su cross di Maicon che scrive il 2-0. Catania-Roma. Alla fine tra i due litiganti gode solo il Catania. Che a cinque minuti dalla fine acciuffa con Martinez il pareggio (1-1) della salvezza. Il sogno scudetto della Roma, invece, è durato circa un'ora, dall'ottavo minuto, quando Vucinic ha messo dentro la rete del vantaggio, fino al 17' della ripresa, quando al Massimino è arrivata la notizia del vantaggio dell'Inter a Parma. Da quel momento i nerazzurri si sono ripresi il primato e a Catania è cominciata un'altra partita. La squadra di Zenga non era ancora salva, perchè l'Empoli stava vincendo, le bastava un punto per festeggiare e sperava di conquistarlo ai danni di una Roma demoralizzata. E così è stato, 6' dopo il raddoppio di Ibra che ha smontato anche le ultime speranze tricolori dei giallorossi. Un pareggio giusto, perché nella ripresa si è visto solo il Catania, come è giusto rendere onore alla squadra di Spalletti per essere stata capace di tenere vivo il campionato fino all'ultimo, esprimendo il più bel gioco della serie A e stabilendo un nuovo record di punti nella storia della Roma: ottantadue. L'inizio dei siciliani è arrembante, la Roma attende paziente e all'8' colpisce. Alla prima palla giocabile Perrotta serve Vucinic, tutto defilato sulla sinistra il montenegrino lascia Sabato sul posto, quindi aggira in velocità Biagianti prima di infilare Bizzarri con un diagonale al millimetro. Un gol da antologia. Al 34' prima occasione per il Catania: sinistro di Tedesco e Doni sfodera un intervento d'istinto che vale un gol. Nella ripresa il Catania torna a spingere e sfiora il pari in numerose occasioni, tra le quali una traversa di Morimoto. Al 37' un fuorigioco di Mascara rende nullo il pari di Silvestri, mentre una trentina di persone era entrata in campo per festeggiare. Festa rimandata a tre minuti dopo con il tap in decisivo di Martinez. Il Catania è salvo, la Roma deve rinviare i suoi sogni scudetto ma intanto sabato prossimo potrà «vendicarsi» dell'Inter nella finale di Coppa Italia. Lazio-Napoli. La Lazio regola 2-1 il Napoli nell'ultima di campionato e chiude la stagione con i propri tifosi (meno di 5.000) in festa per la vittoria dell'Inter a Parma. Succede anche questo sulla sponda capitolina di colore biancoceleste. Lazio con il 4-3-1-2 e dentro la migliore formazione possibile, quindi Rocchi-Tare davanti, Mauri a rifinire alle loro spalle e Ledesma e Behrami tra mediana e reparto arretrato. Napoli invece con gli uomini contati, viste le assenze di Hamsik (squalificato), Zalayeta, Calaiò, Santacroce (infortunati) e Grava (in permesso per un lutto familiare). La squadra di Rossi provava a fare la partita, con gli azzurri invece appostati davanti all'area e pronti a far scattare il contropiede. Era però la difesa della formazione di Reja a mostrarsi un po' svagata, soprattutto al 14', quando Rocchi, pescato in area in velocità, controllava in corsa e di sinistro batteva Navarro nonostante il tentativo di rimonta di Cannavaro. A quel punto, mentre il match si incattiviva, gli ospiti erano costretti a cambiare atteggiamento e provare a venir su, lasciando così però spazio alle ripartente biancocelesti. Al 34' infatti Tare da destra metteva in mezzo per Rocchi che faceva velo favorendo la botta da due passi di Mauri, il cui sinistro veniva respinto da Navarro. Un minuto dopo Pazienza serviva Lavezzi, la cui girata di sinistro veniva deviata di piede da Muslera. Nella ripresa Reja provava la carta Sosa, messo dentro per Bogliacino. Il forcing del Napoli difettava in fase di rifinitura, e la pecca veniva castigata al minuto 26, quando una punizione da destra finiva sui piedi del neo entrato Firmani che controllava e girava in rete la palla del 2-0. Da quel momento sugli spalti dell'Olimpico, dopo un paio di occasioni sprecate da una parte (Rocchi) e dall'altra (Pazienza), si pensava ad altro: tutti con l'orecchio incollato alla radio a gufare la Roma. In campo, fatalmente, la Lazio si distraeva, e consentiva a Domizzi la zampata vincente di sinistro in mischia. Era l'ultima fiammata. La Lazio chiude la sua stagione con un debole sorriso. Il Napoli con la qualificazione all'Intertoto. Le altre. Psicodramma Milan: in svantaggio con l'Udinese, ha effettuato una grande rimonta, poi quando la Fiorentina ha segnato al Torino il sogno Champions è tramontato definitivamente. L'Empoli ha superato il Livorno con facilità, ma il pareggio del Catania l'ha condannato alla B. Pareggio con gol in Cagliari-Reggina e Siena-Palermo. L'Atalanta ha battuto un Genoa in vacanza. Fonte: ilmessaggero.it Notizie correlate Inter
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