Sul 3-0 per i rossoneri, Palanca è costretto a mandare tutti negli spogliatoi per i tafferugli scoppiati in curva Maratona tra "tifosi" e polizia.
TORINO, 22 febbraio 2003 - Torino-Milan, brutto destino. L'arbitro Palanca è costretto a sospenderla dopo 19 minuti nel secondo tempo, con i rossoneri in vantaggio 3-0. Dopo la rete di Inzaghi e dopo il secondo gol di Seedorf, è esplosa la rabbia di una manciata di tifosi che occupa la curva Maratona. Al terzo, ancora dell'olandese, si sfiora l'invasione di campo, con l'inevitabile lancio di lacrimogeni da parte della polizia. Con l'aria diventuta irrespirabile anche sul terreno di gioco, il direttore di gara spedisce tutti negli spogliatoi per prendere una decisione definitiva che non tarda ad arrivare.Palanca, successivamente effettua un paio di sopralluoghi per verificare se ci sono i presupposti per riprendere la gara, ma diventa inevitabile la sospensione definitiva. Per i granata si tratta di una ulteriore tegola, perché oltre alla sconfitta arriverà la squalifica del Delle Alpi per più giornate (il precedente di Como insegna).
Cosa dire di una partita rovinata dai soliti noti imbecilli? L'idea di Ulivieri era tutto sommato interessante: una sorta di 4-4-2, con il talentuoso Marinelli alle spalle di Franco, mentre Ancelotti modificava solo in difesa, dovendo sostituire l'influenzato Nesta con Costacurta. Con Redondo in mezzo al campo, ha schierato Rui Costa e Serginho a supporto di Inzaghi che andava in gol subito. Esemplare l'azione del vantaggio, perché dimostra quanto Serginho sia importante per il gioco dei rossoneri: fuga sulla sinistra, grande apertura sulla destra per Maldini che regalava a Superpippo una palla al bacio. Il Torino cercava di impedire alla fonte il possesso di palla rossonero, ma la fragilità, si sa, è il suo principale problema. Poi sono arrivati il raddoppio di Seedorf su perfetta punizione dal limite e il bis dell'olandese con ubriacante dribbling, su assist di Redondo. A conti fatti il Milan aveva totalizzato nel primo tempo quindici azioni di attacco, tre delle quali trasformati in gol, senza dimenticare una chiara occasione a testa per, sempre loro, Inzaghi e Seedorf.Poi la follia in curva Maratona e la giusta decisione di Palanca di chiudere il discorso. Il Milan in ogni caso vince, lo sport decisamente perde. E il Torino? Un quasi definitivo addio alla serie A e un futuro da non augurare a nessuno..
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