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Giornata Anti-Toccafondi, intervista ad Aldo Milone, Assessore allo Sport
25 Febbraio 2006 - letto 599 volte
Una manifestazione della tifoseria pratese per protestare contro la proprietà del Prato che non intende cedere le redini della società se non dietro pagameno di cifre improbabili, altre proposte naufragate nel nulla, l'esasperazione dei tifosi che si vedono "scippati" della loro squadra del cuore, la mancanza di sponsor, l'indifferenza di una città che ormai sembra aver rinunciato ad una squadra più rappresentativa, una situazione che si estende anche agli altri sport definiti impropriamente "minori", la carenza di impianti sportivi (lo stadio del lungobisenzio viene rattoppato a seconda delle necessità e sempre più assomiglia ad una di quelle vecchie signore che ormai dimostrano impietosamente l'età nonostante la faccia ben levigata e le labbra a "canotto" frutto dell'ultimo intervento di chirurgia plastica). In un quadro del genere abbiamo girato alcune domande a Aldo Milone (nella foto), assessore alle politiche dello sport del Comune di Prato.

Siamo al D-Day, il giorno della manifestazione anti-Toccafondi. Secondo Lei, quali reazioni avrà e cosa accadrà dopo? Innanzitutto faccio una premessa: difficilmente parteciperò a questa manifestazione, per un motivo molto semplice, perché ricopro una carica istituzionale e non è opportuno partecipare. Tutti conoscono il mio pensiero, la città ed i tifosi in questo caso hanno avuto modo di conoscere come la penso sulla questione del Prato. Ritengo una manifestazioni legittima dei tifosi, purché sia civile e pacata, che non provochi disordini, altrimenti si passa dalla parte del torto.

Il Prato ha sempre navigato tra la C1 e la C2 e quest'anno si prospetta il rischio di un'eventuale retrocessione in serie D. Nel frattempo la città è cresciuta in dimensioni e popolazione: non pensa che abbia il diritto ad avere uno spettacolo almeno la serie B? Sono assolutamente d'accordo su questo! Una città come Prato merita come minimo la serie B. Ci sono delle realtà qui vicino a noi, ormai sono esempi che si sprecano, come l'Empoli, il Siena, oppure il Chievo Verona; sono società che sono riuscite ad ottenere degli ottimi risultati in questo senso. A livello locale c'è indifferenza nei confronti di un certo mondo, non so perché. Ho una mia idea, forse non vogliono avere contatti con l'attuale dirigenza. Voglio fare una precisazione, condivido pienamente la lettera del sindaco, il quale esprime in maniera chiara, che si è vero che una società è una proprietà privata, una Spa, ma non bisogna dimenticare però, che rappresenta una città. Non penso che, in questi 25 anni di presidenza Toccafondi abbia dato qualcosa in termine di risultati sportivi, lo avrebbe fatto se fosse riuscito almeno una volta a portare il Prato in serie B. Invitarlo a lasciare? Dovrebbe essere lui ad abbandonare con un atto di modestia, facendo presente in ogni modo che si è impegnato ed ha messo a disposizione tutte le sue possibilità. Potrebbe venire anche da me e dal sindaco a chiedere l'aiuto, per trovare qualche potenziale acquirente, senza fare però richieste di cifre esorbitanti ed utopiche, come ha fatto in passato. Neanche un imprenditore generoso come Moratti di fronte a certe pretese, si farebbe avanti.

Un anno fa il "no" alla Valore. Non pensa che sarebbe stato meglio trovare un accordo, magari facendo accollare alla Valore anche ulteriori oneri d'urbanizzazione secondaria, per esempio quelli del lotto che si estende da Oste fino alla Nuova Montalese? La ringrazio di avermi posto questa domanda, perché voglio chiarire questa cosa una volta per tutte. L'ho detto fino a qualche giorno fa, la Valore non aveva intenzione di investire sul calcio, voleva fare solo speculazione immobiliare. Non è possibile fare richieste del genere, vale a dire quella di comprare l'attuale stadio, questo significa non volere fare nulla, vuol dire farsi dire di no! Il comune non può vendere sottoforma di trattativa privata, perché qualsiasi bene immobile comunale va messo all'asta e venduto al migliore offerente. Noi eravamo in ogni modo disponibili ad aprire altri tipi di trattative, ma ripeto hanno dimostrato di non volerlo. Con l'amministratore delegato, fra i tanti colloqui che ho avuto, avevo espresso la volontà di aiutare la società del Prato, soprattutto quando navigava in cattive acque. La trattativa con la Valore iniziò a novembre-dicembre e a gennaio avrebbero potuto dare un segnale d'aiuto con alcuni investimenti, ma non l'hanno fatto.

Quindi, no alla "Valore", no ad una specie di "Prato 2", Toccafondi non intende lasciare la squadra almeno che non trovi qualcuno disposto a pagare quello che lui vuole. Assessore, a Lei chiediamo una proposta concreta che possa far scattare la scintilla ed avviare il motore di un progetto che attiri l'attenzione economica e sportiva d'investitori e sportivi. Prendo come modello, come anche i tifosi fanno, l'esempio della Fiorentina. Nessuno pensa che Della Valle è arrivato nel momento in cui la Fiorentina è fallita. Il Prato non è fallito, c'è una proprietà, non è facile per il comune andare alla ricerca d'investitori, è veramente difficile ed io nonostante tutto, non mi voglia accollare dei meriti, ho cercato di fare il possibile per trovare qualche potenziale acquirente, anche con il Prato2 ho cercato di risolvere questa situazione, penso d'averle pensate tutte. E' impossibile poi che qualcuno si avvicini, se Toccafondi spara delle cifre esorbitanti, si parla di cinque milioni d'Euro in C2. Nessuno si accosterebbe, ripeto anche lo stesso Moratti, scapperebbe di fronte a queste pretese.

Il Prato calcio è in crisi, ma anche le società minori non navigano in acque migliori. Non pensa che questa situazione rispecchi quella più generale della città tutta? Certamente la condizione economica attuale è purtroppo brutta, anche gli altri sport soffrono, come il calcio a 5 per esempio, nonostante io mi sia attivato per cercare di aiutarli. Non sono riusciti a trovare uno sponsor da mettere sulla maglia, questo è veramente brutto, mi fa male come amministratore. Per tornare sul Prato calcio e per chiudere la questione, spero che si possa trovare quella giusta soluzione, che possa dare le soddisfazioni che meritano la città e gli stessi tifosi. Sono convinto che un cambio di gestione porterebbe di colpo come minimo mille persone allo stadio, anche solo per curiosità. Toccafondi deve capire che si è creata una frattura insanabile. In città c'è indifferenza e questo è peggio della contestazione. Ho parlato con tantissimi tifosi, che sarebbero disponibili a tornare allo stadio e che pur non andando domenica, saranno presenti idealmente alla contestazione come altre migliaia di cittadini.

Un'ultima domanda allo sportivo: Secondo Lei il Prato retrocederà od ha ancora possibilità di salvarsi? E' una domanda a cui mi è difficile rispondere, perché la situazione attuale è molto critica. I giocatori entrano in campo con la paura, con la propria tifoseria ostile, con pochissimi spettatori e non è facile dare il meglio di se. La causa in ogni modo è a monte, se a gennaio fossero stati fatti degli acquisti diversi, adatti alla C2, adatti a questo tipo di categoria, forse non si sarebbe in queste condizioni. La squadra è molto giovane e non è facile uscire da questo momento così delicato.
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