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Della Valle piange per l'Inter ma fa felici i viola
14 Maggio 2003 - letto 3707 volte
Alla fine Diego Della Valle ha deciso: farà contenti i fiorentini. L’imprenditore marchigiano, a pezzi dopo l’eliminazione dell’Inter (la sua vera squadra del cuore) in Champions League, ha presentato la sua offerta per il marchio della vecchia Fiorentina, quella fallita nel settembre scorso dopo la gestione dissennata di Vittorio Cecchi Gori e l’alzata di spalle del calcio che conta. Cinque miliardi di vecchie lire (la base d’asta per la cessione del marchio era stata fissata dal tribunale fallimentare fiorentino a 2,5 milioni di euro) per tornare a vestire la maglia viola e chiamarsi di nuovo Fiorentina e non più Florentia Viola.

Cinque miliardi che servirannno anche a riconquistare l’affetto dei tifosi fiorentini, delusi, amareggiati e persino inviperiti per aver visto in diretta tv, martedì sera da San Siro, in occasione dell’euroderby Inter-Milan, il patron della squadra toscana alzare le braccia al cielo, urlare prima di rabbia (gol di Sheva) e poi di gioia (gol di Oba Oba Martins) e poi ricadere sul seggiolino più addolarato e lacrimevole dell’affranto Massimo Moratti. Insomma, gli attoniti tifosi fiorentini hanno potuto toccare con mano una delle bizzarre circostanze dell’era “industriale” del calcio: uno fa presidente di una società, ma tifa (e piange e strepita) per un’altra. Tanto più che a Della Valle i fiorentini rinfacciano quell’atteggiamento distaccato e impassibile, al limite della freddezza, quando è seduto nella tribuna presidenziale del Franchi. L’episodio di San Siro potrebbe gettare nuova benzina sul fuoco di un amore ancora non sbocciato tra Della Valle e i fiorentini. E meno male che la Fiorentina resterà ancora qualche anno (noi ci auguriamo soltanto un paio di stagioni) lontano dal palcoscenico della Serie A, altrimenti chissà che imbarazzo a vedere Della Valle esultare per un gol dei nerazzurri nella porta della “sua” Fiorentina…


Sta di fatto che la busta di Diego Della Valle (creatore e propietario delle scarpe Tod’s e neo socio di “quelli che contano” del gruppo bancario BNL) è stata l’unica ad arrivare nella cancelleria del tribunale. Le manovre di disturbo di Cecchi Gori, che ha fatto ricorso per bloccare l’asta fallimentare e ripartire con una nuova Fiorentina già da questa estate, e quelle misteriose dell’imprenditore calabrese Valentino Rizzuto sono state arginate definitivamente. Di una cordata capeggiata da Gigi Corioni, presidente del Brescia, si sono perse le tracce. Gli altri imprenditori fiorentini di cui si vociferava, legati all’altra squadra fiorentina, la Rondinella, si sono dileguati. Della Valle avrà così via libera per riconquistare da subito (mercoledì alle 12 verrà aperta la busta con l’unica offerta) la storia del calcio fiorentino. Eppure, inizialmente, la società di Della Valle non era affatto convinta di partecipare all’asta. Vuoi per il prezzo – giudicato alto – imposto come base di partenza dal tribunale di fallimentare, vuoi per i dubbi legali: Della Valle non voleva rischiare di spendere non 5, ma 60 milioni di euro: quello che sarebbe capitato nel caso in cui fosse stata riconosciuta la “continuità” tra la vecchia società e la nuova Fiorentina, con l’imprenditore costretto a risarcire i creditori di Cecchi Gori. Proprio sul filo di lana, però, i dubbi di Della Valle sono svaniti.

E così si prepara l’esordio della nuova Fiorentina – maglia viola, giglio rosso e marchio Acf stampato sul cuore e non più il bianco anonimo di questa stagione – che pare possa avvenire a tempo di record. Per l’amichevole di beneficienza, in programma lunedì sera con la rappresentative dei giocatori viola degli anni Novanta, i giocatori di Cavasin, neo-promossi in C1, indosseranno una maglia speciale, tutta viola e con una grande scritta, a caratteri cubitali: FIORENTINA. Già è qualcosa, dicono i maligni, che non sia nerazzurra
Fonte: Il Nuovo
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