BARCELLONA, 26 aprile 2006 - Getti d'acqua rinfrescano il manto erboso del Camp Nou. Un green molto inglese, senza una sbavatura e una zolla fuori posto. Il tappeto ideale per la finale mancata. E' sorprendente che a un'ora dalla sfida solo una parte dell'ultimo anello sia gremita, ovviamente dagli irriducibili tifosi del Milan. Circa cinquemila. Che urlano a squarciagola. Encomiabili. Il resto degli spalti è vuoto. I supporter blaugrana se la prendono comoda. Con lentezza catalana raggiungono il posto numerato, ma alle 8 e 45 della sera li avranno occupati tutti.
E' "el partido" dei centomila, quella che potrebbe proiettare nella storia il Barcellona, o mandare in delirio l'Italia rossonera. La partita della grande attesa e della speranza. Sarebbe curioso sapere cosa balena nella testa di Dida. Il portiere del Milan sa che la strada che porta a Parigi è anche nelle sue mani. Sguardo truce, concentrato, molto simile a quello di una notte da favola a Manchester. Qualcuno spera ancora di veder spuntare dal tunnel degli spogliatoi Nesta, invece è tutto vero. Il forfeit adesso è ufficiale.
A fare il suo ingresso in campo per il riscaldamento è Costacurta: 40 anni suonati. Ancora una volta in prima fila. Lui al centro della difesa, come ai tempi di Arrigo Sacchi. Domanda universale: ce la farà a tamponare le incursioni di Eto'o e Ronaldinho? Lui, vecchio marpione dell'area di rigore, probabilmente la ritiene una prassi e se Ancelotti lo ha scelto un motivo ci sarà. E mentre il Camp Nou si riempie, Ronaldinho passa la palla a Deco, che all'andata non c'era. Si sentono a un passo dalla gloria; ormai proiettati allo Stade de France dove attende l'Arsenal di Henry. "Un piccolo sforzo ancora", ha chiesto Ancelotti ai suoi ragazzi. Un "milagro", un miracolo. Sarà dura, ma conviene crederci.
Lo spettacolo sta per cominciare. A Dida Stam, Costacurta, Kaladze, Serginho Gattuso, Pirlo, Seedorf, Kakà, Schevhenko e Inzaghi l'ultima parola.

Fonte: gazzetta - gazzetta.it