Comunicato, programma e conferenza stampa del Raduno Antirazzista Internazionale
27 Giugno 2005 - letto 1354 volte
OGGETTO: Comunicazione Conferenza Stampa
Freak Brothers, Working Class, Brigata Germinal Cimarelli comunicano che martedì 28 giugno alle ore 12.00 presso la Sala di Maggioranza di Palazzo Spada si terrà la conferenza stampa di presentazione della quinta edizione del Raduno Antirazzista Internazionale che avrà luogo non più in località Gramaccioli come negli scorsi anni ma nellarea attrezzata di Guadamello di Narni. Il Raduno si avvale del contributo del Comune di Terni, della Provincia di Terni, del Comune di Narni e della Regione Umbria e si svolge in unarea attrezzata immersa nel bosco dove è possibile campeggiare portando tende e sacchi a pelo. Sono garantiti pasti a prezzo politico, birreria, paninoteca, info-shop e servizi igienico-sanitari.
Allinterno della manifestazione saranno presenti spazi espositivi di Anpi Giovani, Commercio equo e solidale, Emergency, Indymedia, Unità di strada per la riduzione del danno. In allegato il programma musicale e la presentazione dei dibattiti.
Programma Musicale
Venerdì 01/07/2005 dalle ore 22.00 in poi:
R.P.C.T.
demo tecno conca rap da Terni
Lumpen
oi! da Cosenza
Reggae Fistols
reggae da Terni
Radici Nel Cemento
ska-reggae da Roma
Sabato 02/07/2005 dalle ore 22.00 in poi:
Askatasuna
ska da Bergamo
Malasuerte Firenze Sud
ska combat da Firenze
Khora n' Papacalura
sicilian style da Roma
Coocoomackastick
rock steady da Ferrara
Dibattiti
Venerdì 01/07/2005 ore 18.30: Fascismo: orrore del passato minaccia del presente.
In occasione del 60° anniversario della liberazione dellItalia dal nazifascismo e preoccupati dalle continue spedizioni squadriste che negli ultimi mesi i neofascisti hanno condotto contro centri sociali o contro militanti antifascisti in troppe città italiane abbiamo deciso di mettere sotto osservazione quello che è stato il fascismo nel passato e di sottolineare quello che rischia di essere (o meglio che è) il neofascismo nel presente. Lo facciamo per sostanzialità mnemonica e non per nostalgia commemoratrice convinti che se è importante combattere le riletture revisioniste che equiparano i Partigiani ai ragazzi di Salò è imprescindibili estirpare oggi i rigurgiti neofascisti attraverso un antifascismo militante che in linea con la nostra Costituzione riscatti il presente recuperando i valori del passato. Interverranno alcuni membri del coordinamento antifascista romano.
Mentre contro il razzismo più becero che crea discriminazione sul colore della pelle nulla si fa se non scandalizzarsi nelle occasioni più evidenti (Verona/Perugia su tutte), per ripulire gli stadi italiani dagli ultras si va avanti a colpi di legislazioni speciali, decreti che violano la privacy, carcere preventivo, tolleranza zero, esemplarità della punizione e chi più ne ha più ne metta. Con la scusa degli Europei del 2012 con tanto di business al seguito e con lesempio distorto della Tatcher in Inghilterra (dove la violenza negli stadi non si è cancellata ma si è traslocata più semplicemente nelle aree adiacenti) la politica italiana vuole porre fine una volta per tutte a quel fenomeno sociale nato più di 30 anni fa e che va sotto il nome di ultras. A noi vittime sacrificali designate, schiacciate tra una crisi di governo da coprire ed un calcio miliardario tutto tv da gestire in barba a tifosi e cultura sportiva, non rimane che rivendicare dignità e libertà contro larroganza di quel potere che sembra avere lusanza di usare i soliti noti, sinistri e violenti, come cavie per testare le nuove mirabolanti soluzioni repressive uscite dal cilindro del Viminale.
Confronto tra le varie realtà del mondo ultras sulle soluzioni pratiche per uscire dal vicolo cieco della repressione tout court imposto a colpi di decreti legislativi speciali, carcere preventivo e criminalizzazione mediatica dalla politica italiana.
Mentre contro il razzismo più becero che crea discriminazione sul colore della pelle nulla si fa nonostante esso continui ad essere tratto distintivo non solo di alcune curve ma anche delle rispettive squadre in campo (Verona/Perugia su tutte), per ripulire gli stadi italiani dagli ultras (tutti nessuno escluso) si va avanti a colpi di legislazioni speciali, decreti che violano la privacy, carcere preventivo, tolleranza zero, esemplarità della punizione e chi più ne ha più ne metta. Con la scusa degli Europei del 2012 con tanto di business al seguito e con lesempio distorto della Tatcher in Inghilterra (dove la violenza negli stadi non si è cancellata ma si è traslocata più semplicemente nelle aree adiacenti) la politica italiana vuole porre fine una volta per tutte a quel fenomeno sociale nato più di 30 anni fa e che va sotto il nome di ultras. A noi vittime sacrificali designate, schiacciate da una crisi di governo da coprire ed un calcio miliardario tutto tv da gestire secondo i dettami del neoliberismo capitalista in barba a tifosi e cultura sportiva, non rimane che rivendicare dignità e libertà contro larroganza di quel potere che sembra avere lusanza di usare i soliti noti, "sinistri e violenti", come cavie per testare le nuove mirabolanti soluzioni repressive uscite dal cilindro del Viminale. Eh si, perché nella "settimana della passione", quella della tolleranza zero, per le solite casuali coincidenze si giocavano Perugia-Ternana e Lazio-Livorno. Da una parte gli "intoccabili" dallaltra quelli che da sempre pagano per le proprie responsabilità e strapagano per limpunibilità altrui tanto che 14 ultras della ternana sono stati trattati al pari o peggio dei mafiosi da 41 bis con tanto di carcere preventivo e gogna mediatica sui principali organi di stampa nazionali, tanto che a Roma mentre le bandiere del terzo reich "coloravano" la parata nazifascita della curva lazial/romanista, le forze di polizia sullesempio del G8 di Genova reprimevano, al di là di ogni senso dello Stato e contro ogni senso del pudore, le "zecche" livornesi con particolare propensione verso la corporalità femminile. In un paese così in cui ogni fenomeno sociale (non solo gli ultras) viene sistematicamente declassato dal potere a mero problema di ordine pubblico risulta suicida e ipocrita nascondersi dietro il dito dellapoliticità. Non si può non evidenziare infatti che chi procla le "leggi marziali" negli stadi oggi ha un preciso colore politico, non si può non dire inoltre che i padroni del calcio in barba a qualsiasi realtà storica sanzionano allo stesso modo un pugno chiuso ed un saluto a braccio teso, non si può non prendere atto infine che vi sono alcuni organi di polizia che sembrano aver giurato fedeltà alla Repubblica di Salò tanto da non far entrare negli stadi striscioni che commemorano vittime innocenti (Moby Prince) o che rivendicano i valori della Resistenza mentre si dà il via libera a striscioni in cui partigiani (fondatori dellItalia Repubblicana per Ciampi e non solo) vengono definiti traditori della patria.
Non si può non
Detto questo consapevoli del vicolo senza uscita in cui vuole relegarci la destra al potere invitiamo con più calore che mai tutti i gruppi ultras non contaminati da tendenze neofasciste e xenofobe a confrontarsi sulle soluzioni pratiche con cui arginare la deriva repressiva voluta dalla politica italiana. A tal proposito crediamo che il raduno di questanno sia unoccasione irripetibile per andare oltre lo sterile luogo comune politica si/politica no e per trovare soluzioni comuni nel rispetto delle mille differenze che ci caratterizzano. Perché saremo anche brutti, cattivi e comunisti ma crediamo di non essere peggiori di Carraro e company con cui qualcuno si è messo a tavolino. Quel qualcuno che ha avuto il fegato di turarsi il naso in quelloccasione troverà sicuramente meno disgusto nel confrontarsi con chi invece di praticare la tolleranza zero ne subisce le conseguenze fino ad arrivare a conoscere il tanfo della galera, con chi invece di garantire profitti ai potenti di turno paga il prezzo della tirannia del calcio moderno, con chi invece di fare il dirigente a 5 stelle fa lultras sette giorni su sette.
Dalle curve alle piazze ribelliamoci alla repressione, al fascismo, alleroina, al calcio delle televisioni ed allintolleranza tra le "razze"
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