Pisa, comunicato della Curva Nord contro la riapertura degli stadi
12 Ottobre 2020 - letto 20034 volte
In un precedente comunicato avevamo già manifestato il nostro pensiero riguardo ad una eventuale riapertura degli stadi. Sapevamo che sarebbe stata graduale, e ci siamo espressi a favore, così come per la ripresa generale delle partite, pur rimarcando da subito che fisicamente saremmo rientrati solo con lo stadio aperto al 100% e con la possibilità di vivere il tifo come prima.
Grazie all’industria calcio, infatti, non mangiano solo allenatori e calciatori, ma tutto un indotto formato da famiglie e persone, che vi gravitano intorno e che vivono di quello. Nel momento in cui fossero ripartite fabbriche e industrie, sarebbe stato logico far ripartire anche il calcio. Il tutto, ovviamente, continuando a salvaguardare la salute, in primis delle persone più deboli.
Avevamo anche anticipato che non avremmo mai ostacolato o criticato chi avesse deciso di entrare e andare a vedere le partite, cosa che confermiamo adesso. Questi 1000 biglietti, però, ci fanno riflettere non capiamo la logica per cui è stato messo in vendita lo stesso quantitativo di biglietti a Pisa (dove lo stadio contiene 15000 persone) e in altre città con impianti che potrebbero contenere molti più spettatori (senza citare per forza l’Olimpico di Roma o il Meazza di Milano).
Il periodo a cui risale il nostro primo comunicato era nel segno della riduzione dei casi, e del contenimento dell’epidemia. Nel periodo di fine campionato scorso la curva del contagio era sicuramente inferiore a quella di oggi. Adesso si propone di riaprire mentre c’è un’impennata di casi, andando controcorrente rispetto alla sensibilità pubblica e a decisioni prese in altri campi.
Aprire uno stadio per 1000 persone è quasi sicuramente anti-economico per società già in difficoltà non crediamo che l’incasso (depurato di omaggi a sponsor e autorità) possa coprire le spese da sostenere per riaprire e rifunzionalizzare un impianto chiuso da mesi, contando anche personale di servizio e steward.
Lo stadio vuoto fa schifo. E le partite senza tifo e pubblico sono meno appetibili. Anche per chi le guarda in televisione. Non hanno senso. Il 'sistema calcio' se ne è accorto adesso. E dopo aver ostacolato in ogni modo la presenza dei tifosi (tra caroprezzi, repressione, orari e giorni assurdi), e favorito gli abbonamenti tv, prova a tornare sui suoi passi, forzando la mano, e provando a dare un po' di colore alle tribune con questi palliativi che sanno tanto di farsa, compresi i 70 biglietti offerti ad alcune tifoserie per andare in trasferta.
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