Qui di seguito faccio un copia e incolla del racconto della trasferta che ho scritto da un altra parte. C'è solo la parte che vi può aiutare a capire quello che è successo. Lo faccio solo per evitare qualche commento idiota dei soliti benpensanti del cazzo.

"....il viaggio prosegue alla grande, la neve scompare nel buio della notte, e verso le 19 arriviamo al casello di Brescia. Li troviamo altri fratelli che aspettano noi e gli impagabili ragazzi del nord Italia. Ci si saluta, e si saluta anche il “reparto mobile di Roma” che ci “affiderà” a quello di Brescia. (Importante). Veniamo portati, come al solito al mercato ortofrutticolo, dove vediamo finalmente anche l’altro pullman.
Da qui, cominceranno le intimidazioni e le provocazioni, questa volta vere, da parte di questo reparto, con il quale siamo costretti a combattere, anzi scusate, a discutere per ben un ora di fronte ai mercati ortofrutticoli. La nostra colpa? Quella che i ragazzi del Nord erano privi di biglietto. Si domanda come avrebbero potuti prenderli, dato il fatto che non abitando a Roma non hanno a disposizione i biglietti. La risposta è “a noi nun ce ne frega un cazzo”. Chi non ha il biglietto ritorna da dove è venuto. Chi ha il biglietto, viene fatto salire sugli autobus, qualcuno cerca la mediazione, ma non con le guardie, quelle le lasciamo ad altri (scusate)… viene informato Manzini e alcuni Ultras Laziali con il biglietto aspettano risposte…. Arriveranno allo stadio alle 20.40 con i mezzi privati senza scorta e non prima di essersi imbattuti in qualche incontro ravvicinato del terzo tipo! . Noi, arriviamo 10 minuti prima e il solito comitato di accoglienza ci dà il benvenuto, ma niente di grave e di pesante. Questo è quello che abbiamo affrontato noi, i ragazzi del treno, affrontano le stesse problematiche nostre. Loro, arriveranno alle 21.15, più o meno a fine primo tempo. Non vengono fatti entrare… allora gli diamo una mano…. .
Entrano tutti, fuorché un gruppetto di 30 Ultras che viene condotto in questura e viene bloccato per tutta la durata dell’incontro per poi essere rilasciato alle 23.30 circa.
Nel settore siamo 700 persone. Ho visto solo il secondo tempo, ci siamo fatti sentire eccome, la temperatura gelida di meno 4 gradi non scalfiva le nostre corde vocali e la nostra voglia di essere protagonisti. Ovunque.
Finisce la partita e veniamo messi dentro gli autobus (4 per i ragazzi diretti alla stazione e 2 per noi diretti al mercato), tral’altro mezzi insufficienti come capienza. Il tragitto di ritorno, verso il mercato, si affronta senza difficoltà, tra il rumore di qualche vetro infranto e di un paio di Bresciani investiti “accidentalmente”. Nel piazzale un centinaio di Bresciani ci aspettano ma non ci “invitano a ballare” (eccetto quel paio)...."