Tifosi Genoa, 10 di silenzio contro le condanne degli ultrà
04 Dicembre 2013 - letto 1102 volte Dieci minuti di silenzio a inizio partita per protestare contro la condanna dei quattro ultrà per i fatti di Genoa-Siena. Questa liniziativa decisa dalla Tifoseria organizzata del Grifone in vista della partita di contro il Torino. Il comunicato. «In occasione della partita Genoa-Torino la tifoseria organizzata osserverà dieci minuti di silenzio dal fischio di inizio, senza sventolio di bandiere e sciarpe nel segno di civile protesta contro lassurda ed ingiustificata condanna che ha visto vittime sacrificali alcuni tifosi genoani dopo i fatti di Genoa-Siena di due anni fa. Questa protesta ha come obiettivo la solidarietà nei confronti dei fratelli genoani che pur prosciolti dalle accuse di resistenza e lesioni sono stati ritenuti colpevoli dello scavalcamento di settori allinterno dello stadio e di conseguente violenza privata. Ma contro chi? E per cosa? Oltretutto queste accuse non sono state sostenute da alcunché presunta vittima. Ora, senza voler fare paragoni demagogici e populisti con sentenze di gran lunga più lievi se non di assoluzione per altri casi estremamente più eclatanti e gravi, la nostra indignazione monta per unazione che appare molto più come conseguenza di zelo mediatico. Ci sentiamo tutti coinvolti da questo ingiustificato accanimento e ci stringiamo con forte affetto e solidarietà intorno ai nostri fratelli genoani ingiustamente e duramente puniti. Confidiamo nel fatto che tutti i genoani presenti allo stadio rispettino liniziativa convinti che queste ingiustizie possano colpire chiunque indistintamente». Le condanne. Il 22 aprile 2012, allo stadio Luigi Ferraris durante il match fra Genoa e Siena, gli ultrà rossoblù usarono «violenza» nei confronti dei calciatori e scavalcarono le recinzioni fra la gradinata Nord e il settore distinti, in barba alla legge sulla sicurezza negli stadi. Ma al contempo non opposero alcuna resistenza nei confronti degli steward dellimpianto di Marassi né procurarono loro lesioni di alcun genere. È quanto stabilisce la sentenza pronunciata ieri dal giudice Marco Devoto, decisione con cui il tribunale condanna un ultrà a 2 anni e 10 mesi di reclusione e gli altri tifosi a una pena di 2 anni e 2 mesi ciascuno (i provvedimenti sono tutti sospesi). Lo stesso magistrato ha inoltre assolto i quattro supporter dalle accuse di resistenza e lesioni. Un pronunciamento severo, nonostante il pm Biagio Mazzeo avesse chiesto per gli imputati fino a 3 anni e 6 mesi di carcere. Secondo la ricostruzione degli inquirenti i tifosi il cordone degli steward e, attraverso il cancello che delimita la gradinata dai distinti, invasero quel settore per poter arrivare al tunnel attraverso il quale i giocatori accedevano dal campo agli spogliatoi e chiedere agli stessi calciatori di consegnare loro le maglie del Genoa, «perché indegni» a fronte del 4-0 che stava loro infliggendo la formazione toscana. Gli ultras vennero identificati dalla Digos assieme ad altri duecento circa ultrà. Successivamente le indagini si erano concentrate su una dozzina di tifosi e nel febbraio scorso il giudice per ludienza preliminare Roberto Fucigna aveva accettato la richiesta di patteggiamento presentata da otto supporter rossoblù. Tutti avevano concordato una pena a 8 mesi e 20 giorni per violenza privata, resistenza e scavalcamento (violazione della norma sulla sicurezza negli stadi), con la concessione delle attenuanti generiche. La decisione era arrivata peraltro dopo che una prima richiesta di patteggiamento a 6 mesi era stata respinta dal giudice per le indagini preliminari Franca Borzone, perché non ritenuta sufficiente, vista la gravità dei fatti. Ora questennesima sentenza che di fatto chiude la vicenda del ricatto delle maglie, episodio che suscitò clamore e scandalo, documentato in presa diretta dalle tv di mezzo mondo. Fatti che avevano indotto la Procura a definire la frangia ultrà di tifosi «un bubbone infetto», «facinorosi teppisti» che avevano imposto un clima «di soggezione e grave timore» sulla squadra. Un condizionamento così pesante da spingere gli inquirenti a parlare di «omertà» dei calciatori. Il club rossoblù, dal canto suo, non commenta. La condanna degli ultras indigna il mondo del tifo genoano. Fonte: ilsecoloxix.it Notizie correlate Genoa
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