In 13.267 hanno assistito alla partita disputata dal Catania contro il Perugia allo stadio Angelo Massimino. Pian pianino i tifosi catanesi si stanno riavvicinando alla squadra dell’Elefante. Il tifo organizzato aveva deciso già nel precedente turno di campionato con la Pro Vercelli d’interrompere lo sciopero. Adesso ha incoraggiato il Catania con ancora più forza, ancora più passione verso quei colori rossoazzurri che hanno sempre un fascino particolare e rappresentano, per i tifosi etnei, una fede autentica. La gara di oggi pomeriggio è stata vissuta con grande sentimentalismo e passionalità, all’insegna del ricordo di Fabrizio Lo Presti, tifoso che ha perso la vita per il Catania e mai dimenticato dagli ultras catanesi.

Lo striscione esposto in Curva Nord “Ad ogni coro la tua voce è la più forte”, unitamente ai frequenti cori a lui dedicati fanno capire quanto sia impresso nella mente il ricordo di Fabrizio. Anche lui, da lassù, avrà gioito di fronte al secondo successo consecutivo ottenuto dalla squadra di Marcolin. Una squadra che trasmette finalmente qualcosa d’importante al popolo rossoazzurro. Prova ne sia che anche la gente presente nei settori di Tribuna A e B ha fatto partire applausi scroscianti all’indirizzo dei giocatori, scandendo inoltre, a più riprese, il nome di Spolli nel momento in cui ha fatto il suo ingresso in campo nel finale. A questo proposito, però, è bene precisare che la Curva Nord ha accompagnato con fischi sonori il ritorno sul rettangolo di gioco del difensore argentino.

Anche la Sud, come sempre, fa sentire la propria voce. In questo caso vige il detto “pochi ma buoni”. Già, perché pur essendo presenti in poche unità, gli ultras della Sud riescono comunque a fare sentire la propria voce con tutto il cuore. Ma quando la Nord alza fortissimo il volume, sa trascinare tutto lo stadio. A tratti nel corso del match il Massimino era quasi tremante. “Non mollare perché, non mollare perché c’è la Nord che canta per te!” è stato continuamente urlato ai giocatori del Catania che, nei momenti di difficoltà, hanno saputo stringere i denti anche grazie al sostegno del dodicesimo uomo. Allo stadio si soffre per la propria squadra ma c’è anche spazio per le risate, per lo sfottò. Il momento in cui Fabinho ha dovuto abbandonare il terreno di gioco a causa dell’espulsione rimediata, è stato accompagnato da un colorito “ooooooooohhhhh merd…”. Sempre in un contesto di sano sfottò vale la pena registrare i cori che le tifoserie di Catania e Perugia si sono frequentemente rivolti durante i 90 minuti.

Quando il nutrito gruppo di sostenitori perugini ha gridato “Catanese pezzo di…” o “Catania, Catania, vaffa…”, era impossibile che i settori del tifo organizzato etneo rimanessero in silenzio. In tutta risposta si è passati dal soft “Chi non salta è perugino” ad un meno sofisticato “La mamma perugina è una p…” fino ad arrivare al classico “Ma che siete venuti a fa’?” e “Lo scemo non canta più, lo scemo non canta più!”, una volta acquisito ormai il risultato. Zittiti i tifosi giunti da Perugia con un risultato che sancisce come vincitore il Catania, nella Sud non dimenticano di dedicare cori di sfottò ai “rivali” del Palermo. Al termine di una gara intensa, i tifosi rossoazzurri hanno potuto liberare tutta la loro gioia con canti e cori sempre più evidenti, applaudendo a scena aperta i propri beniamini. Coloro, cioè, che hanno la responsabilità d’indossare la prestigiosa maglia del Catania, onorandola al meglio delle proprie possibilità. Sempre.