Contro la tessera del tifoso e il famigerato articolo 9. A cominciare dal campionato prossimo gli ultras biancazzurri ritorneranno a seguire anche fuori casa i loro beniamini.

«Abbiamo combattuto sempre la tessera - le parole di un ultras spallino -, non piegandoci mai. Combattiamo in particolare l’articolo 9, che impedisce a una persona “daspata” con denuncia penale di ogni genere di fare un biglietto per cinque anni dalla diffida. Se ho preso due anni di diffida penale, dopo averli scontati per altri tre anni non posso andare allo stadio: ci sembra un’assurdità. Dal campionato scorso l’articolo 9 è stato disposto anche per le gare casalinghe; un nostro tifoso fino al 12 dicembre scorso non è potuto venire allo stadio. Ci siamo guardati in faccia, dicendoci: o stiamo fuori anche in casa, o altrimenti ritorniamo in trasferta. Per non darla vinta al sistema abbiamo deciso di ritornare in trasferta».

Un altro tifoso e l’avvocato degli ultras Riccardo Luzi hanno così parlato della tessera del tifoso e dell’articolo 9. «Lo stadio ha il grande fascino di portare all’interno di un solo luogo differenti spaccati della società - dice Rossi -, abbiamo mal digerito il biglietto nominale e l’articolo 9 lo riteniamo inaccettabile e inconcepibile. La libertà non va barattata. La tessera - ha continuato l’avvocato - ha limitato il diritto di movimento: si deve ritornare a poter partire il giorno stesso della gara. L’ultras che va allo stadio non è tutelato da nessuno e la tessera del tifoso non è assolutamente necessaria per andare in trasferta.
Mai vista così tanta passione per creare questo sogno, così dobbiamo fare in modo che tutto ciò non si disperda, in primis la grande passione che cova in tutti noi».

Fonte: lanuovaferrara.gelocal.it