Spal, i tifosi contestano i giocatori. E i filmati finiscono su Youtube
05 Maggio 2008 - letto 1602 volte
Un gruppo di tifosi al Centro con uno striscione e cori. Particolarmente 'beccato' La Grotteria dopo i fatti di domenica. I supporter erano circa una sessantina. Ferroni ha tentato l'intervento diretto ma non ha placato gli animi
Hanno scelto la festa del lavoro per manifestare sonoramente la disapprovazione per i risultati del lavoro della Spal. Circa 50-60 tifosi, per lo più giovani ultras, nel pomeriggio del primo maggio si sono portati al Centro di via Copparo, dove la Spal si allena, per sfogare il loro disappunto alla vigilia dei playoff. Così, tra cori, invettive e uno striscione, la Spal ha vissuto un pomeriggio tra i veleni. Una contestazione al Centro non si ricordava da anni, ed era di solito legata a stagioni da retrocessione.
I contestatori si sono portati sulla tribunetta del Centro e hanno affisso alla rete sottostante uno striscione su cui si leggeva: «Tre allenatori per giocatori senza valori». Sintetico ma eloquente, e daltronde quegli stessi tifosi in apertura di molte partite non hanno mancato nel girone di ritorno di invitare la squadra a essere più «maschia». Poi sono partiti i cori, allincirca gli stessi che risuonano la domenica con gli inviti ad andare a lavorare e a mandare la formazione Berretti a disputare gli imminenti playoff.
In particolare è stato preso di mira Cristian La Grotteria. Agli ultras non è piaciuto il suo accenno di reazione nel parcheggio dello stadio alla fine della partita col Cuoiopelli, e così non si sono risparmiati i «via via La Grotteria». Un mezzo sorriso del gaucho è stato poi interpretato come un gesto di supponenza e ha incrementato i malumori nei suoi confronti. Ma ce nè stato per tutti. In campo sono volati anche due piccoli fumogeni senza causare danno alcuno.
Lallenatore dei portieri Tonino Ferroni, che già due anni fa aveva difeso i giocatori della Spal scattando verso la curva in occasione della partita interna con la Sansovino, ha ripetuto la scena. Voleva difenderli ma è stato a sua volta bruscamente respinto. Solo larrivo di Andrea Mangoni ha parzialmente placato gli animi, e Ferroni ormai «carico» ha dovuto discutere anche col suo direttore sportivo prima di allontanarsi.
Diverse le reazioni nella giornata di ieri. Angelo Alessio ha scelto la via del silenzio. Andrea Mangoni dal canto suo afferma: «Come società ci dispiace, è chiaro. Noi abbiamo bisogno dellincitamento dei nostri tifosi in particolare in vista dei playoff. Non so se a innescare tutto questo ha contribuito larresto di quel giovane domenica fuori dallo stadio: io lo conosco da anni e mi dispiace per lui, non vorrei che fosse nato un malinteso su questo episodio. Ma invito tutti a mettere da parte i rancori, in particolare nei confronti di La Grotteria. Cristian nelle ultime partite non ha fatto male, ma è finito nel mirino. Spero che ora venga tutto accantonato e che ci si ricompatti in vista dei playoff».
Aggiunge il presidente Gianfranco Tomasi: «Non posso approvare questa cosa, soprattutto in questo particolare momento. Ai ragazzi adesso che ci giochiamo la stagione bisogna stare vicini in modo che diano il massimo che possono dare. Io debbo stare con i miei giocatori: è ben vero che sono un po calati dopo Natale, e io sono stato il primo a criticare certe volte. Ma parlo di critica costruttiva che sprona: così non ci sto, così i giocatori vengono umiliati e basta, e non è di nessuna utilità. In fondo non dimentichiamoci che non stiamo retrocedendo, che siamo ai playoff da Natale, che con i 13 punti, pochi, fatti nel 2008 siamo a +6 dalla sesta. Sono sorpreso, sarebbe stato meglio se i tifosi avessero esposto i motivi del loro scontento parlando coi giocatori per incitarli a dare tutto».