San Benedetto Parma: 800 Km di amore rossoblu!
12 Giugno 2002 - letto 2002 volte Tra cronaca e delirio per la Samb nel giorno più bello degli ultimi otto anni E domenica mattina, il D-Day, il giorno di Brescello-Samb. Migliaia di tifosi rossoblù partono per Parma. Già dai primi chilometri di autostrada si ha il polso della situazione: una torcida rossoblù con decine di pullman, migliaia di macchine imbandierate che marciano in direzione Parma sotto un cielo plumbeo, carico (e prodigo) di pioggia. Lidea di quanti possano essere i tifosi rossoblù si ha sostando nelle varie aree di servizio. Ovunque ci si fermi, a Rimini, a Forlì, a Bologna, è uno scintillio di bandiere, sciarpe, trombe e cori per la Samb. Non cè un tifoso che non abbia portato con sé un qualcosa di rossoblù. Allarrivo a Parma siamo accolti da un servizio dordine imponente ed impeccabile. Il Prefetto ha dato disposizioni di considerare questa partita come la più temibile partita casalinga del Parma, quella con la Roma, quando le porte del Tardini si aprono a sei settemila tifosi dalla capitale. Sguardo lungimirante quello del Prefetto, evidentemente lo hanno ben informato sullimponenza dellinvasione rossoblù. I tifosi rossoblù sono tantissimi, ma non cè alcun problema di ordine pubblico. E una marea festante, che ha solo voglia di sostenere la squadra, non certo quello di creare grattacapi alle forze dellOrdine. Apprendiamo che le strade intorno allo stadio sono tutte chiuse al traffico. Parcheggiamo nei pressi di un grosso centro commerciale alla periferia di Parma, allo stadio si arriva grazie ai bus navetta che viaggiano ininterrottamente tra lo stadio ed il parcheggio. Unorganizzazione da serie A per un pubblico da massima serie. Entriamo nella curva già quasi piena unora e mezza prima della partita. Piove purtroppo, ma questo non basta per stemperare lentusiasmo per quella che potrebbe essere una giornata da ricordare. Man mano che ci si avvicina alla partita la tensione aumenta e gli spalti si colorano sempre più di rossoblù. Lo stadio Tardini, un vero e proprio gioiellino, sembra lombelico del mondo. Sugli spalti, infatti, si parlano lingue di ogni tipo oltre al sambenedettese: il fermano, il teramano, persino lemiliano. E evidente che lantico amore per la Samb è tornato e si estende ben oltre i confini di San Benedetto. Il Brescello gioca in casa, ma solo sulla carta; solo un migliaio i tifosi gialloblu sugli spalti. Si percepisce chiaramente la differenza tra un pubblico di serie C2 ed uno di categoria superiore. Le squadre entrano in campo, il colpo docchio della curva è magnifico, ma anche il colpo dorecchio: tutti cantano a squarciagola per la Samba, non solo la curva. E così sarà per novanta interminabili minuti. Viene da chiedersi: ma quanti saranno i tifosi rossoblù? Cinquemila sono in curva, ma anche gli altri settori, tribuna centrale compresa, sono rossoblù. Limpressione ottica sarà confermata dal dato definitivo sugli spettatori paganti: 8400. Se teniamo conto del numero esiguo dei tifosi del Brescello, il dato è certo: al Tardini i tifosi della Samb sono circa settemila! Vi sembra questa una tifoseria da serie C? Quante società in Italia o in Europa possono vantare un seguito imponente come questo? Finalmente si parte! La Samb cerca di fare la partita, ma le fiammate del Brescello in avanti sono pugnalate al cuore. In fondo cera da aspettarselo che non sarebbe stata una passeggiata di piacere. Una traversa, poi il gol di Bizzarri, presto, maledettamente presto. La curva vacilla, assorbe il colpo e non molla: si continua ad incitare, più forte di prima. La Samb cerca di segnare il gol della sicurezza, il Brescello continua a creare pericoli, ma super-Visi para pure limpossibile. Lespulsione (giustissima) di Libassi al 10 del secondo tempo segna la svolta della partita. Da quel momento in poi il Brescello sembra non crederci più, la Samb va più volte vicinissima al gol e la curva si dispera, soffre, qualcuno si sente male. E destino che si debba soffrire sino alla fine, commentano i più fatalisti. Gli ultimi minuti sono un vero e proprio calvario, poi, finalmente, il fischio finale: LA SAMB È IN C1!!! Limpresa è compiuta, il miracolo di una rimonta impensabile si è realizzato, i giocatori ed i tifosi raggiungono lapice del delirio. Tutti cantano e la curva balla, anche architettonicamente. Sotto gli spalti una ventina di ragazzi in mutande: sono i giocatori della Samb che si uniscono ai cori dello stadio. In molti, quasi tutti, riescono ad entrare sul campo del Tardini per scattare una foto ricordo o per portare a casa una zolla derba del Tardini come souvenir. E questo, forse, lunico danno che i tifosi rossoblù arrecano alla città di Parma anche se, ne siamo certi, Gaucci avrebbe messo la firma per pagare una multa del genere. Pian piano comincia il ritorno a casa. Da San Benedetto giungono notizie che la città è impazzita e bloccata dai caroselli di quelli che per un motivo o per laltro sono rimasti a casa ed hanno dovuto affrontare la radiocronaca di Gianfranco Cellini, un vero e proprio test per le coronarie. Da Parma a San Benedetto è uno sciamare di colori, canti e suoni per la Samb. Ci fermiamo allaltezza di Castel San Pietro per una meritata cena. Lautogrill è un Samb-odromo, persino le cassiere ed i barman hanno il cravattino rossoblù. Un tifoso sale in piedi sul bancone del bar e tra una birra ed un panino tutti cantano e schiamazzano Blu è il colore del mare, rosso è il colore del vino . Saranno centinaia, senza far danni, solo festa allo stato puro. Al casello di Grottammare le prime auto che arrivano aspettano le altre. Un venditore ambulante di gadgets e bandiere fa affari doro (chiamalo fesso ). Sono le 23.30: dal casello parte un lungo corteo strombazzante per le strade della città, sul Lungomare fino ad arrivare al piazzale antistante il Riviera dove viene improvvisato un posto di blocco rossoblù in attesa dei pullman al ritorno da Parma. Si conclude così la più bella giornata di calcio rossoblù degli ultimi anni. La ferita aperta otto anni fa è stata sanata. La Samb è tornata dove lavevamo lasciata nel modo più esaltante ed incredibile, quasi a ripagare una sofferenza lunghissima ed immeritata nei bassifondi del calcio italiano. Sono le 2 del mattino, finalmente il meritato sonno. Si torna a sognare in rosso e blu. Fonte: sambenedettoggi.it Notizie correlate Parma
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