[ Notizie ]
Palermo-Catania, le 2 Sicilie
20 Settembre 2006 - letto 1887 volte
QUESTA SERA NON E' SOLO UN INCONTRO DI CALCIO,
MA LO SCONTRO DI DUE CIVILTA'.
Tensione e vecchi rancori nella sfida che ritorna in serie A dopo 44 anni.

Il Catania ieri è arrivato a Palermo ed è come se avesse fatto il giro del mondo. E' un derby che in A non esisteva più, 44 anni sono troppi per ricordare, la gente che riempirà lo stadio non ha mai visto una partita così. Il Palermo primo in classifica e il Catania neopromosso che si permette di vincere all'esordio in trasferta, stavolta non è un fatto privato, ma lotta di vertice. Non importa quanto dura, pesa solo questa sera: ci sono 180 paesi collegati, gli spalti esauriti, due aspiranti miss Italia che usano la gara per farsi pubblicità, persino la commissione Uefa a visitare La Favorita nella vigilia e gli esperti di comunicazione che parlano di occasione unica. Di un’attenzione che neanche uno spot da 10 milioni di euro riuscirebbe a catalizzare, l'ideale per mostrare il «vero volto della Sicilia». In questo derby però Sicilia significa davvero molto poco: è Palermo-Catania e si gioca sulla differenza.

«Questione di radici. A Palermo i greci non ci sono mai arrivati, terra di fenici e cartaginesi. Palermo è Roma vista in uno specchio deformante, Catania è British». Ottaviano Cappellani, scrittore, a Catania ci è nato e ci vive, l'ha raccontata nel thriller d'esordio, «Chi è Lou Sciortino». Un caso letterario, è scritto in uno slang tra il catanese e l'americano ed è stato tradotto in tutta Europa. Cappellani non era un tifoso prima di questa promozione, «ora c'è troppa euforia per restarne fuori. Ho comprato la sciarpa. Dopo la prima giornata stavano tutti in strada a festeggiare, neanche avessimo vinto i Mondiali, e dopo il pareggio con l'Atalanta il silenzio del lutto. E' rimasto, stanno tutti con le orecchie tese ad aspettare questo derby. Non c'è rivalità, c'è odio profondo. Loro hanno lo spirito grasso da pesci di lago, noi siamo dei raffinati pesci azzurri, alici. Loro sono il fratello ricco, noi quello diseredato. Infatti gli invidiamo l'intellighenzia, la Sellerio».

La Sellerio non si sente molto élite questa sera, Antonio Sellerio pensa solo a come uscire dall'ufficio in tempo e rigira l'abbonamento fra le mani: «E' un bene che il Palermo sia primo in classifica, distrae. Se fosse solo derby ci sarebbe una tensione intollerabile, a rischio violenza, invece siamo concentrati sui tre punti per stare ancora lì davanti».

La tensione in passato c'è stata spesso. Questi sono derby da botte. Nel 1999, dopo un'uscita dallo stadio da panico, un ragazzo è rimasto colpito di striscio da un proiettile; nel 2002, a Catania, sassaiola contro le navette dei tifosi ospiti, vetri rotti e deviazione al pronto soccorso. Oggi i vetri non li mettono più, meno rischi, e i pullman organizzati, in arrivo da Catania, devono fermarsi in autostrada e aspettare la scorta. I cancelli aprono alle 18 e «la curva locale è pregata di presentarsi per quell'ora», quando i rossoazzurri saranno trattenuti da cordoni di polizia. «La parte becera del tifo esiste, come gli striscioni sulla mafia esposti a Londra». Sellerio spiega che non è questo l'antagonismo viscerale: «Come dice Camilleri, Palermo e Catania sono due continenti diversi. Sono le due città sicule meglio collegate e c'è un abisso. Noi gestiamo i soldi, loro producono, noi abbiamo un presidente salvatore, loro si sono rifatti con un imprenditore locale. Avessimo aspettato uno di Palermo, saremmo ancora in C, loro sono concreti, noi... lasciamo perdere. La squadra è il contrario, solida, seria e senza teste calde. E' trainante e non solo in senso calcistico, dà la giusta immagine».

Il simbolo di questa Palermo alternativa è Eugenio Corini che non è nato qui, è di Bagnolo, provincia di Brescia, e non somiglia a questo posto, eppure sta su tutti i muri in formato gigante: «Fuoriclasse con optional». E' la pubblicità di una macchina, però sul poster c'è solo lui. E' appeso anche nel quartiere dove è nato Giorgio Corona, re Giorgio che spacca le famiglie, pure la sua. E' l'attaccante del Catania, quello che correva con la lingua di fuori e i pantaloncini infilati negli slip dopo il gol con il Cagliari. E' nato a Palermo ma in rosanero ci ha passato solo 4 anonimi mesi. Ora, in corso Olivuzza, dove vivono i suoi genitori, non sanno da che parte guardare, persino il padre Giacomo fatica a capire per chi deve tifare: «Avrei voluto che questo derby non arrivasse mai». Troppe differenze. C'è anche chi, a 30 anni di distanza, preferisce ancora sorvolare, Claudio Ranieri ha giocato da tutte e due le parti, con il Catania è stato promosso in A e con il Palermo in B: «C'è un tifo che destabilizza in entrambe le città. Ma se dico che differenze ci sono mi inguaio». Perché da fuori si può solo dire che è Sicilia di cui andar fieri, da dentro è un'altra storia: è Palermo-Catania l'incontro di due civiltà.
Notizie correlate Catania
Altre notizie
29 Ottobre 2020 - Cosa significa essere ultras? Essere ULTRAS significa essere a difesa della città, in ogni Suo aspetto e sfaccettatura. Essere...
27 Ottobre 2020 - “Avete distrutto la pescaresità...Fuori da questa città”. Recita così uno striscione della tifoseria...
27 Ottobre 2020 - Non è un periodo semplice per la Cavese. Dopo la sconfitta contro il Monopoli per 0-1, alcuni esponenti della tifoseria si sono...
22 Ottobre 2020 - Ancora una volta siamo costretti ad alzare la voce. Ancora una volta in questa Città è difficile investire o fare sport....
16 Ottobre 2020 - Curva Nord Ancona comunica che, viste e considerate le nuove normative di accesso allo stadio uscite nell'ultimo decreto, ha deciso di...
15 Ottobre 2020 - Un momento non facile per l'Arezzo, che in campionato non sembra aver ancora trovato la giusta quadra: un solo punto in quattro gare e...
13 Ottobre 2020 - Nonostante la vittoria con il Potenza, alcuni ultras rossoneri hanno manifestato davanti al comune l’attuale società....
Stai ascoltando
Onair
   
Videotifo
Modena - 30 anni di tifo
La storia, attraverso le immagini, di 30 anni di tifo gialloblu passando per le Brigate fino ad arrivare all'attuale Curva Sud
Pall. Cantu' - Fortitudo Bologna
Il Finale dalla curva degli Eagles... Domenica 3 Dicembre 2006
ULTRAS LANCIANO
Gli Ultras Lanciano, dal principio sino ad oggi... Immagini di repertorio, foto da ogni angolo d'Italia, per una fede, un credo che non morirà mai!

Calciomercato a cura di
TIFO-Net informa