Mazzata sulle ambizioni dell'Ancona: i dorici cadono a Palermo e lasciano dopo due mesi la vetta della classifica. Il Crotone piega, come ampiamente previsto il Gualdo, mette la freccia e se ne va, mentre dietro incalzano diverse formazioni, tra cui lo stesso Palermo. Domenica amara per la squadra di Brini che ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte ad un arrembante e determinatissimo Palermo. L'Ancona ha giocato solo un tempo, 45 minuti da capolista, con un gol sfiorato in un paio di occasioni e la difesa rosa-nero a tremare spesso e volentieri, grazie alle percussioni della coppia Marino-Compagno che sulla destra comandava la situazione. Nel primo tempo i dorici avevano anche ritrovato il gioco, quel famoso gioco che latitava da diverse settimane. Entrambe le squadre si sono affrontate a viso aperto, abbiamo visto delle marcature piuttosto allegre, tante le occasioni da gol non sfruttate da ambo le parti. In ogni caso una bellissima partita con rapidi capovolgimenti dai fronte, tutto cio nel primo tempo. E invece nel secondo succede quello che nessuno si aspettava, l'Ancona gia dal primo minuto perde il pallino del gioco e lascia del tutto l'iniziativa al Palermo, poi Montalbano lasciato solo in area fredda il bravissimo Storari da pochi metri. Negli ultimi 20 minuti tutti ad attendersi la reazione dell'Ancona, reazione che non c'e' stata. C'era molta attesa di vedere all'opera il nuovo acquisto Umberto Marino, il giudizio sulla sua prova e' assimilabile a quello della squadra: bene molto bene nel primo tempo e quasi inesistente nel secondo. A Brini il compito di capire il perche' di questa metamorfosi dell'Ancona, alla squadra il dovere di un pronto riscatto domenica prossima con la Lodigiani, ai tifosi il compito di non abbandonare i dorici, cercando di aiutarli a superare questo momento difficile. Ora l'obiettivo e uno solo: tornare subito alla vittoria.
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