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Materazzi: «Ora Ronaldo si chiarisca con i tifosi»
15 Marzo 2006 - letto 2157 volte
LA CURVA CONTESTA IL BRASILIANO, SPOGLIATOIO DIVISO SUL SUO RITORNO

Ma Tronchetti Provera gela il Fenomeno: «Noi interisti aspettiamo solo il ritorno di Adriano»
La curva tornata a San Siro dopo la squalifica applaude Marco Materazzi: «Abbiamo fatto la partita, dovevamo passare il turno e ci siamo riusciti. Non potevamo mancare questo appuntamento». Applausi per lui e striscioni contro il ritorno di Ronaldo, Materazzi fa parte della vecchia guardia e sta dalla parte del fenomeno: «Ci ha lasciato male, i tifosi ricordano quella fuga, ma la miglior cosa è chiarirsi. Se Ronie riuscisse a parlare con chi gestisce la curva risolverebbero. Io sono suo amico, so chi è, quindi certo non mi dispiacerebbe se tornasse».

Mancini ha passato un primo tempo molto nervoso: «Non è semplice giocare dopo le altre, è stata una settimana un po’ particolare in cui si dava tutto per scontato e invece dovevamo ancora guadagnarci la qualificazione. La partita è stata complicata creavamo gioco e negli ultimi 30 metri andavamo in difficoltà e soprattutto Martins girava poco. Avrei voluto vedere tre o quattro scatti dei suoi». Di futuro non vuole parlare, soprattutto di Ronaldo che ciclicamente torna nei pensieri nerazzurri: «Io guardo fino a domenica prossima, non vado oltre. Abbiamo ancora Veron non al cento per cento e si sente. In attacco possiamo migliorare molto. La difesa invece è solida, oggi è entrato Materazzi al posto di Cordoba ed è stato grandiosa. E Toldo si è sempre allenato seriamente e si vede». L’Europa ora si chiama Villareal e Mancini pronostica altra agitazione: «Non voglio sentir dire che siamo favoriti.
Negli ottavi ho visto molti verdetti non prevedibili. Quello è uno stadio piccolo dove si sentirà molto il tifo». Tronchetti Provera (e con lui Moratti) soddisfatto, non solo della qualificazione: «La squadra è stata concentrata dall’inizio e non ha mai corso seri rischi. Adriano sta solo conservando i gol per il momento in cui saranno necessari. Aspettiamo il suo ritorno non quello Ronaldo». Imbarazzo sull’ipotesi che Moratti possa comprare la Tamoil, attuale sponsor della Juve: «Sarebbe un fatto strano, certo in questo Paese di cose strane ne succedono». L'Inter offre al suo ritrovato pubblico un'anteprima commovente e di grande intensità emotiva. Per ricevere la targa ricordo concessa dall'Uefa alle società e alle squadre che nei 50 anni della sua storia hanno conseguito grandi successi in Europa, Massimo Moratti ha fatto le cose in grande: ha chiamato a San Siro tutti i giocatori che facevano parte delle formazioni hanno conquistato due coppe dei Campioni e due coppe Intercontinentali. Sono così sfilati sul prato di San Siro il portiere Sarti, i difensori Burgnich, Guarneri, Landini, Malatrasi e Facchetti, i centrocampisti Bedin, Suarez, Corso, e gli attaccanti Jair e Peirò, arrivati appositamente dal Brasile e dalla Spagna, oltre a Mazzola e Bobo Gori. Grandi applausi per tutti e qualche lacrimuccia sul volto dei premiati e dei tifosi anziani che hanno rivissuto le emozioni provate nel passato, ormai tanto lontano ma non per questo cancellate. Mentre il pensiero andava più volte al grande mago Helenio Herrera, l'allenatore della grande Inter e all'allora presidente Angelo Moratti. Per Facchetti la premiazione è stata doppia: ha ricevuto anche una targa ricordo come presidente.

La curva Nord ha visto a san Siro la prima gara della stagione, ha dissentito platealmente dal possibile ritorno di Ronaldo («Non lo vogliamo») e ha protestato contro le condanne inflitte dal tribunale di Messina per i cori razzisti a Zoro. Gli ultras non hanno esposto i loro striscioni e sventolato le bandiere limitandosi a chiedere nuovamente la liberazione del piccolo Tommaso ancora in mano ai rapitori. Accompagnato da un estemporaneo «Odio la Juventus».
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