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« Mancano i punti, ma è un altro Parma »
30 Ottobre 2004 - letto 619 volte
Le sconfitte per certi versi si assomigliano tutte, ma nello specifico è corretto dire che quella subita dal Parma a Cagliari è di matrice ben diversa da quella di Brescia. Certo, i punti sono sempre zero, ma mentre là c'era una squadra sfilacciata e molle, capace di sperperare un gol di vantaggio e farsi poi infilare tre volte, in Sardegna il Parma ha giocato un buon primo tempo e poi, rimasto in dieci, ha tenuto il campo con ordine, rimontando la prima rete incassata e facendosi beffare solo nel finale su calcio piazzato. Insomma, lo spessore della prestazione è stato ben diverso, e quindi il clan crociato ha accolto il ko con pi ù disinvoltura. « Fino a Brescia è stata una storia, dopo ne è iniziata un'altra. - ha spiegato ieri Alessandro Potenza - Avevamo iniziato la stagione con un atteggiamento negativo. Era una cosa involontaria naturalmente, ma forse si era parlato davvero troppo. I risultati tardavano ad arrivare, e forse qualcuno aveva perso la fiducia. Adesso invece la squadra è molto unita e sta seguendo l'allenatore in tutto e per tutto. Tecnico e società hanno parlato alla squadra. Tutti eravamo d'accordo che il problema non era tecnico, ma psicologico. Con Lazio e Cagliari abbiamo ritrovato un certo gioco. Al Sant'Elia abbiamo perso per episodi sfavorevoli, ma non lo saranno tutte le volte. Sono sicuro invece che d'ora in avanti noi avremo sempre l'approccio giusto contro ogni avversario » . Anche Matteo Contini , altro difensore crociato, racconta che « ci siamo resi conto, dopo la gara di Brescia, di aver toccato il fondo. Stavamo male anche noi giocatori. Questo ci ha spinto a tirar fuori il meglio di noi stessi e ad attenerci scrupolosamente a tutto quello che ci dice Baldini. E adesso credo si siano visti i progressi » . Ora arriva l'Atalanta, e la vigilia ricorda un po' quella di Parma- Lazio. « La gara è sicuramente delicata - spiega Potenza - noi penultimi e loro ultimi. Però sono convinto che noi adesso non dobbiamo guardare la classifica. Una volta ritrovato lo spirito giusto per lottare sino al novantesimo, com'è successo a Cagliari, il nostro obiettivo dev'essere quello di migliorare i particolari » . Tra questi, sicuramente, anche la difesa sui calci piazzati... « Noi prepariamo prima di ogni gara i corner e le punizioni sia in attacco che in difesa. A Cagliari è successo che essendo noi uno in meno si doveva battezzare un avversario da lasciare libero in area e avevamo scelto Esposito perchè sulla carta, anche in base alla statura, era il meno forte di testa. Purtroppo la palla è finita proprio a lui che peraltro è stato bravo. Magari noi potevano essere pi ù bravi a scalare versi il primo palo e lasciare libero il secondo, ma come dico, sono episodi. Dai quali, però, cerchiamo di imparare » . C'è un particolare in cui Matteo Contini, è certamente migliorato negli ultimi tempi. In B, nell'Avellino, faceva collezioni di cartellini per i troppi falli. Ora sembra essersi « ravveduto » : « In effetti finora sono stato ammonito solo una volta. Cerco di stare attento ma questo non toglie che in caso di bisogno sono pronto a incassare altri cartellini » . Potenza e Contini, come Bonera, da inizio stagione si alternano tra il ruolo di centrale e quello di esterno. Al di là della proclamata disponibilità di prammatica, Potenza spiega che « nelle giovanili ho giocato pi ù o meno metà delle partite centrale e metà terzino destro. Sulla destra ho pi ù fiducia nei miei mezzi e questo mi consente anche di appoggiare il gioco in attacco. Credo che con Marchionni si sia formata un'intesa efficace. Io almeno mi trovo bene. A sinistra faccio pi ù fatica a garantire un contributo di qualità. Magari con il tempo... Per ora a destra mi viene tutto pi ù naturale » . Secondo Contini il tecnico sceglie chi schierare terzino e chi centrale « dopo averci visto lavorare in settimana e dopo essersi fatto una sua idea. Non credo che tenga troppo conto degli avversari » . Quando si parla di Atalanta a Potenza vengono subito in mente due suoi compagni nell'Under 21: « Sí, conosco bene Pazzini e Montolivo e dico che dovremo stare attenti. Sono giovani ma molto bravi sul piano tecnico. Hanno giocate che possono sorprendere » . Paolo Grossi
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