Lo stadio degli striscioni: dopo 41 bis e antimafia, ora approda sugli spalti la protesta dei senza lavoro
27 Gennaio 2003 - letto 957 volte La partita, ormai, non è l'unica cosa da guardare. Già, perché nell'era di Internet, degli Sms e della comunicazione via satellite chi ha qualcosa da dire, un messaggio da mandare, una protesta da fare, a Palermo, utilizza lo stadio. Uno striscione srotolato al momento giusto e appeso bene in vista e il gioco è fatto. È successo con lo striscione contro il 41 bis. È accaduto con il contro-striscione contro la mafia. Ed è ri-successo ieri, in uno stadio «Renzo Barbera» che sempre più somiglia all'arena di romana memoria, visto l'uso che i tifosi ne fanno. Ieri un'altro messaggio, si diceva. Mentre si disputava l'incontro con il Cosenza, in avvio di ripresa, è stato esposto nella gradinata di fronte alla tribuna centrale - posizione strategica, di fronte alla postazione riservata alle autorità - uno striscione su cui era scritto «Signori politici la vostra parola dov'è? Emergenza Palermo». Nessun giallo, questa volta. Il telone, del quale è stata consentita la collocazione, ha tanto di firma, quella di «Emergenza Palermo», alias degli stagisti e degli ex detenuti che, in vista della scadenza dell'ennesima proroga a metà febbraio, hanno dichiarato in questi giorni «guerra» ai politici che a loro dire non hanno mantenuto le promesse fatte per la loro stabilizzazione. Gli stessi precari che, dopo aver messo a ferro e fuoco venerdì scorso la città, hanno già annunciato che potrebbero organizzare un corteo al giorno per tutta la settimana. Nulla a che vedere, dunque, con gli altri fatti che hanno visto come teatro gli spalti del “Barbera”. Nelle scorse settimane nell'impianto sportivo era stato esposto uno striscione di tutt'altro tenore, già attribuito ad una regia mafiosa, nel quale si sottolineava l'ostilità contro il regime carcerario del “41 bis” previsto per gli esponenti della criminalità organizzata e per questo caso la magistratura sta svolgendo un'inchiesta. Successivamente era stato esposto un secondo striscione, questa volta di solidarietà verso quei rappresentanti del tifo ultrà che la polizia aveva fermato nell'ambito dell'indagine tesa ad individuare i responsabili dell'aggressione ad un poliziotto che era intervenuto per sequestrare lo striscione contro il “41 bis”. Infine, in occasione della gara interna con il Lecce, in gradinata i tifosi avevano esposto un altro striscione che sgomberava il campo da tutti gli equivoci: «Tutti uniti contro la mafia». Lo striscione esposto ieri era già stato messo in bella mostra, sabato sera, al Velodromo Paolo Borsellino, in occasione della partita tra politici e giornalisti organizzata per gli operai della Fiat. Sugli spalti, però, a dispetto della prevendita di oltre 1500 biglietti, c'erano pochissime persone. Di qui probabilmente la decisione dei precari di Emergenza Palermo di fare il “bis” alla Favorita, in una giornata di prevedibile pienone per il match col Cosenza. Il prossimo turno in casa della squadra rosanero è tra due settimane, il 9 febbraio, contro l'Ancona. I manifestanti di turno, dunque, dovranno attendere almeno quindici giorni per utilizzare lo stadio come cassa di risonanza. Nel frattempo dovranno “accontentarsi” delle normali manifestazioni di piazza. A meno che non decidano di spostarsi con gli striscioni di protesta anche nelle partite in trasferta. In fondo, telecamere e fotografi ci sono su tutti i campi sportivi. Perché lasciare solo al “Barbera” il “primato” di stadio-mezzo di comunicazione di massa? Fonte: lasicilia.it Notizie correlate Spal
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