La verità sui fatti di parma..
18 Gennaio 2006 - letto 3702 volte
E' il solito coretto ipocrita. Sono le voci intonate e sgradevoli delle
vestali del calcio italico, Biscardi in testa, che aprono la bocca per
giustificare i miliardi che guadagnano per due ore di siparietto comico. La
violenza è solo un pretesto per chiamare un applauso, uno sguardo ammiccante
verso la telecamera, l'approvazione dei perbenisti dell'ultima ora, quelli
che si incazzano con gli albanesi ai semafori ma inorridiscono davanti alle
scene di Parma. Eccoli gli gnomi, preoccupati di non disturbare il
manovratore, eccitati dal sangue come gli antichi romani al Colosseo,
ansiosi di vedere l'uomo sbranato dal leone e poter decidere, comodamente
seduti, della vita o della morte del gladiatore nell'arena.
>
> I fatti, contano solo quelli. Le immagini? Certo, quelle all'esterno della
stazione di Parma.hai visto mai un cameraman che racconta il viaggio in
carro bestiame, il ritardo apocalittico, le condizioni disumane, la comoda
disorganizzazione di chi ha pensato bene che, forse, trecento a Parma
facessero meno danni che trecento a Brescia? Chi ve l'ha fatto fare a
partire? Già, chi ve l'ha fatto fare a nascere a migliaia di chilometri di
distanza da qualunque merda di stadio del nord, a dover perdere tre giorni
per seguire la squadra del cuore, ad aver rovinato l'estate di Carraro e
soci per chiedere giustizia per il Catania..
>
> Anche allora c'era un treno che partiva e arrivava, ogni settimana ci sono
decine di treni che partono e arrivano, tardi, ma arrivano. Quel treno per
Brescia, no. Andiamo a Parma, il locomotore si è guastato e forse è anche
colpa un po' vostra perché avete tirato il freno, a mano o d'emergenza,
chissà...chissà, qualcuno ci avrà anche creduto e si sarà sentito
onnipotente, una volta almeno.mi hanno sempre fermato, stavolta fermo
qualcosa anch'io.
>
> A Parma, 117 chilometri da Brescia, nebbia più nebbia meno, uno stronzo
qualsiasi o tanti stronzi messi assieme decidono che non vale la pena
cercare sei autobus per portare allo stadio questi stronzi, pure loro, che
si sono fatti "venti ore venti" di treno per vedere una partita di pallone.
Tutti a casa, alè alè, mamma butta la pasta, li rispedisco a casa e torno.
Patatrac. Anche gli agnellini, se li chiudi per venti ore in una gabbia,
sviluppano aggressività. Ingiustificata, per carità, negli uomini,
altrimenti che animali intelligenti saremmo.
>
> Però le palle te le rompi un pochino e fra una cazzata e l'altra succede
di tutto, senza distinguere fra buoni e cattivi, fra svegli e addormentati.
Cosa vedi al tg della sera mentre devi spiegare a tuo figlio cos'è la
violenza? Il fumo, un misto nebbia-lacrimogeni, fuori dalla stazione di
Parma e niente altro, una fila di deportati seduti sui marciapiedi, tutti
insieme e con i lividi bene in vista. Certo, un servizio non può durare
venti ore più venti al ritorno, però, quanta ipocrisia.
>
> Ancora i Catanesi. Una specie di orda barbarica che si materializza ogni
volta che la coscienza sporca del palazzo ha bisogno di sacrificare qualcuno
per non farsi vedere. I Diritti individuali del calcio sono immorali,
"violenti" e destabilizzanti? Niente paura, basta spostare l'attenzione su
altro, innescare la bomba a orologeria dei "provvedimenti esemplari" e il
gioco è fatto.
>
> Cartoline da Parma. Le proteste? Le voci di dissenso? Chissà, forse
arriveranno, ma dovranno viaggiare in treno con Trenitalia, quindi
arriveranno a destinazione tardi, stanche e maleodoranti, dovranno
attraversare lo Stretto con i traghetti di Franza, in attesa che si decida
se fare o meno il Ponte, e nessuno si occuperà di loro. E' il nostro
destino, è il vittimismo che fa tanto inorridire Candido Cannavò,
autorizzandolo a sproloquiare, anche lui a orologeria e comodamente seduto
sulla sua poltrona vista Duomo, sull'inciviltà di questo popolo. Che ci
possiamo fare? Ecco perché speriamo che il Catania vada in A e non piangiamo
più le lacrime dei perseguitati. Ci facciano tutto quello che vogliono,
tanto la Storia ci ha fatto più forti di qualunque ignominia, anche di
quella di vivere in una terra nella quale la vigliaccheria ci ha reso
schiavi di banditi e profittatori. Gli eroi passano, si chiamino Federico II
o Beppe Mascara, la dignità e il profumo del mare no. Il Mercato
> lo fanno le squadre che hanno i migliori attaccanti, la Storia la fanno
i popoli circondati dal mare.Ci facciano tutto quello che vogliono.