Il Genoa va al Tar del Laziodi:Marcello ZinolaDel: 17-11-2005IL GRIFONE ALL'ATTACCO La società ha deciso di portare avanti la battaglia contro la Federcalcio. Gli atti affidati agli avvocati D'Angelo e Lubrano Lunedìè stato presentato il ricorso per chiedere l'annullamento della retrocessione
Genova Ricordate la storia infinita di Michael Ende? È un po' come la rincorsa del Genoa per ottenere giustizia. L'ultima tappa l'hanno scritta l'avvocato romano Filippo Lubrano d'intesa con Andrea D'Angelo. Ed è rappresentata dal ricorso al Tar del Lazio contro la retrocessione e le sanzioni ai dirigenti. Il Tar è"l'unica autorità" riconosciuta (per legge) dalla Figc e dalla giustizia sportiva come giudice ordinario per i ricorsi contro le proprie decisioni disciplinari. La notizia rimbalza nel giorno in cui il Codacons Liguria comunica che le schede degli aderenti alla causa civile per "danni da calcio passivo", legata alla retrocessione del Genoa, sono arrivate a quota mille con la sottoscrizione anche del senatore forzista Castagnetti.Il ricorso al Tar del Lazio è stato presentato il 14 novembre, ultimo giorno utile per interrompere la decorrenza dei termini del diritto alla impugnazione della sentenza dell'otto agosto, emessa dalla Caf con la conferma della condanna alla C1 con le squalifiche di Enrico Preziosi e degli altri coincolpati come il codice sportivo definisce gli inquisiti del calcio. E' una doppia strategia quella del Genoa e, solo apparentemente, è"in ritardo". Perché? Il Genoa ha fatto ricorso alla Camera di conciliazione del Coni contro le decisioni della Caf, aprendo un altro caso da "giurisprudenza" sportiva.La Camera di conciliazione si è infatti "incartata" sul merito della propria competenza, come conferma il legale romano, Filippo Lubrano. Ovvero la Conciliazione dovrà decidere se è titolata a decidere o meno in relazione alla contestata retrocessione, concretizzata con una penalizzazione con doppia retrocessione.Bizantinismo leguleio? No. Perché attorno alla decisione della Camera di conciliazione della Caf (8 agosto) si gioca il diritto del Genoa a restare dentro i termini del ricorso. «Il tempo per presentare il ricorso contro la decisione della Disciplinare e della Caf, considerato il periodo di sospensione feriale estiva, scadeva il 15 novembre - ha spiegato l'avvocato Lubrano - La mancata decisione della Camera di Conciliazione ci permette di tenere aperta la doppia strada». Il ricorso al Tar Lazio che sarà rubricato e assegnato alla discussione della Terza sezione ter nei prossimi giorni, chiede l'annullamento delle decisioni della Caf. Non c'è richiesta cautelare cioè di sospensione della sentenza. Il tempo trascorso tra le due fasi del procedimento civilistico della scorsa estate (il noto ex articolo 700 con le sentenze avverse del giudice Vigotti e del Tribunale) rende vana questa ipotesi e il caso sarà quindi discusso direttamente nel merito.Il ricorso depositato lunedì 14 novembre copre un'esigenza strategica. Perché a dire l'ultima parola sarà la decisione della Camera di conciliazione del Coni. Se la decisione sarà di affermazione della propria competenza, il Genoa attenderà il pronunciamento eppoi potrà, in caso di decisione avversa, ricorrere al Tar e, in appello, al Consiglio di Stato.A quel punto ci sarà un termine più lungo per il nuovo ricorso al Tar (che supererà quello dell'altro ieri utilizzato per fissare comunque il diritto al ricorso) in quanto la data decisiva sarà quella della sentenza della Camera di conciliazione del Coni. I pronunciamenti di Tar e Consiglio di Stato serviranno, in caso di accoglimento, come ulteriore supporto per la causa risarcitoria per i danni patiti per «una sentenza ingiusta di retrocessione» tentando poi di ottenere una riparazione anche per la categoria di "competenza".Promosso dalla C1 alla B sul campo potrebbe essere ripescato in A? Per il momento se ne discute a livello di alchimie di statuti e di possibili interpretazioni delle "regole" sportive.Il ricorso al Tar Lazio non era stato escluso dai legali del Genoa nella conferenza stampa in cui commentarono le decisioni del tribunale civile che bocciò i ricorsi ex articolo 700 (in tema non di colpevolezza-non colpevolezza) ma di merito sui diritti costituzionali violati (le famose intercettazioni) con il procedimento sportivo.La storia, percorse tutte le strade della giustizia ordinaria, torna adesso in casa, ovvero al Tar competente a decidere sui ricorsi in tema di giustizia sportiva e provvedimenti disciplinari. Ne "La storia infinita" il piccolo Bastian dopo la morte della mamma non va a scuola e preferisce leggere i libri fantastici. La storia comincia quando, dopo essersi rifugiato in soffitta, Bastian rivive la favola del libro identificandosi nel protagonista, un piccolo arciere che si batte perché "il nulla non distrugga il tutto".E il fantadrago con la faccia buona da cagnone vola con lui. Chissà che non spunti, alla fine della storia giudiziaria rossoblù, un piccolo arciere.