Attesa fremente per la sfida di questa sera fra i rossoblù e il Venezia. La serie A, che manca da dieci lunghi anni, è a un passo. Tutto è pronto per il delirio .
Tremilaseicentocinquantaquattro giorni senza serie A. Dieci anni a soffrire. Col broncio lungo da Ponente a Levante. A godere solo di un paio di derby vinti contro la Samp. Dieci anni di purgatorio che, per la maggioranza dei tifosi rossoblù, sono stati peggio dell'inferno. Addirittura una retrocessione in C1 due estati fa, poi evitata nel ribaltone della Lega. Dieci anni vissuti nel ricordo dei miti del passato. Dei Pruzzo, degli Skuravy, degli Aguilera, dei Panucci, dei Bruno Conti. Poi l'avvento di Preziosi. E la rinascita.
Amare il Genoa significa scavalcare ostacoli, ingoiare rospi. I tifosi non lo hanno mai mollato. Mugugni e critiche feroci, ma sempre accanto. "Non vi lasceremo mai soli". Come cantano i tifosi del Liverpool. Così Preziosi ha pensato: qui ci vuole un allenatore tosto, muscoloso, il dodicesimo uomo in campo, la rabbia, l'agonismo. Uno più uno uguale Serse Cosmi. E una squadra competitiva. Stagione sconcertante. Partenza a razzo, gol a grappoli. E poi Diego Alberto Milito, "El Pibe de Oro" personale, argentino di Quilmes dai piedi buoni. Una classifica sempre dominata; un'andata rutilante, ma un ritorno da pugni allo stomaco. Oggi, 11 giugno 2005, la sofferenza è al bivio. Genoa-Venezia. Con i lagunari già in C1. Ma con una formazione rimaneggiata a causa di una finale da cancellare a Piacenza. Cinque squalificati, ma oltre 37 mila cuori impazziti a guidare la squadra.
Genova è in attesa. Marassi è assediato. Apre alle 17.30. Trecento tifosi stanno per sbarcare dalle Cinque Terre con un traghetto tutto rossoblù. Se A dovesse essere immaginiamo l'inebriante ritorno. Da Piazzza Caricamento alla Salita del Prione è solo Genoa. In Piazza delle Erbe c'è uno striscione realizzato con 750 metri di stoffa. E il Grifone domina anche al Legaccio. A Nervi tutto è pronto per una festa indimenticabile sul Lungomare. Quelli della Samp snobberanno e, probabilmente, guferanno. Ci sta, è nella logica del campanilismo. Sarebbe bello pensare, però, che il mondo blucerchiato un po' si lasciasse andare. Per un derby in paradiso. Vero, appassionato. Per tutta Genova e la Liguria.
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