Genoa-Venezia, cosa era successo...
29 Luglio 2005 - letto 3960 volte Alla luce del verdetto della Commisione Disciplinare che ha condannato il Genoa in C1, ripercorriamo la storia di questa brutta pagina per il calcio italiano. L'accusa: Il presidente del Genoa Enrico Preziosi, il figlio Matteo, e Stefano Capozucca, direttore generale rossoblù, sono stati raggiunti da un avviso di garanzia con l'ipotesi di 'reato di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva'. I vertici del Genoa sono coinvolti nell'inchiesta di una presunta "combine" prima dell'incontro tra Genoa e Venezia. Dello stesso reato di frode sportiva, ma senza l'associazione, sono stati indagati anche Francesco Dal Cin e il figlio Michele, ex amministratore unico e ex d.g. del Venezia, e il d.s. Giuseppe Pagliara. I fatti: Attraverso alcune intercettezioni, nell'ambito di un'altra inchiesta aperta dalla Procura di Genova in merito ad un presunto traffico di carte di credito clonate, gli inquirenti sono giunti ad avere sospetti anche sul mondo del calcio. Le microspie, poste nell'albergo dove il Venezia aveva allogiato lo scorso 10 giugno, avrebbero intercettato un contatto sospetto tra l'attaccante del Venezia, Borgobello e il dg ligure Capozucca (entrambi ex della Ternana). Il vero colpo di scena c'è però stato quando, nella valigetta di Pino Pagliara, agente Fifa e stretto collaboratore del Venezia, sono stati trovati 250 mila euro in contanti appena uscito dagli uffici di Preziosi in Lombardia. La difesa: Per l'accusa i contanti sarebbero serviti per garantire ai giocatori del Venezia il pagamento degli ultimi stipendi sospeso per i gravi problemi finanziari che attraversa la squadra. "Quei soldi erano l'acconto per la cessione di Maldonado al Genoa - ha detto Pagliara - e servivano ad appianare le pendenze con i giocatori e a risolvere una vertenza con l'erario". Anche se da parte sua Maldonando si è detto all'oscuro di un futuro passaggio al club ligure. La reazione: Enrico Preziosi si è sempre difeso a gran voce davanti al pubblico rossoblù: "Non mollo - aveva detto nella giorno della festa promozione - anche perchè, come è cattiva abitudine in Italia, si sbatte il mostro in prima pagina senza sapere ancora se c'è colpa o meno. Non vedo perchè incolpare me ed il Genoa prima di sapere come, veramente, sono andate le cose". Genova rossoblù però trema, perchè la promozione è veramente a rischio. Fonte: Virgilio Notizie correlate Genoa
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