Oggi (ieri, ndw) è previsto lo sciopero da parte della tifoseria, in risposta a quello dei calciatori di un paio di settimane fa. Niente striscioni dei club, spalle voltate al campo prima del calcio d’inizio e poi silenzio per tutto il primo tempo. «Domenica dall’entrata in campo delle squadre fino al fischio di inizio sono due minuti. Quindi tutti avremo due minuti per dimostrare di valere il nostro passato come tifoseria. Giratevi di schiena contro questo calcio moderno che è solo tv, soldi e faccendieri. passate parola», il messaggio lanciato via facebook da Roberto Scotto, che della Nord è uno dei capi storici. Preziosi si è detto contrario allo sciopero («Servirebbe dare un segnale alla squadra, la protesta può durare un minuto e non 45»), da parte di Malesani è arrivato l’auspicio che sia proprio la squadra, con la sua prestazione, a far ridurre il tempo del silenzio e a trascinare l’entusiasmo dei tifosi.

In ogni caso appuntamento allo stadio per le 15, seguendo le indicazioni di accesso pubblicate sul sito ufficiale della società rossoblù. Biglietterie aperte dalle 10, in vendita anche tagliandi di gradinata Nord. Resterà vuoto, invece, il settore 5, ma si tratta solo di un fatto momentaneo. La frattura tra i Children e la società si è ricomposta: ieri c’è stato un incontro tra le parti, dopo le tensioni del maggio scorso. I Children chiedevano più attenzione, la società non aveva gradito i duri comunicati dai responsabili del club. Ora è stato sgombrato il campo dalle incomprensioni, da parte di entrambi c’è la volontà di trovare una soluzione. Il Genoa, tra l’altro, ha lasciato il settore 5 vuoto proprio come segno di disponibilità nei confronti dei baby supporter rossoblù. Che torneranno a tifare a partire dalla gara con il Lecce del prossimo 16 ottobre: ci sono tempi tecnici da rispettare per riorganizzare tutto.

Sugli spalti del Ferraris ci saranno invece un gruppo di piccoli tifosi dell’Atalanta, ospiti del Genoa e dell’Acg, nell’ambito del “Progetto scuola”. Visita all’Acquario, pranzo e partita da vivere insieme ai “colleghi” delGrifoner.

Fonte: ilsecoloXIX.it