Genoa-Livorno è stata una boccata d'aria pura per il movimento ultrà. Una serata da raccontare. La curva del Genoa, prima della partita, ha annunciato la rottura del gemellaggio con il Pisa. Un lungo comunicato in cui si raccontava di dissapori creati dal fatto che esponenti della Nord genoana avevano contattato esponenti delle BAL Livorno per argomenti inerenti al futuro del movimento ultras. I pisani si sarebbero offesi. Ma il comunicato parlava anche di screzi in occasione di Livorno-Genoa, tra rossoblù e nerazzurri in curva con loro. Si annunciava lo stato di Pisa come città ostile, girando una pagina della Nord lunga decenni. Si giudicavano i livornesi rivali sportivi, ma si pregavano gli esponenti della curva a non effettuare scontri o aggressioni fuori dallo stadio, pur manenendo uno stato di rivalità durante la gara. Ai livornesi era stata data tutta la curva sud. Sono entrati alle 19.45 circa. Si potevano calcolare in 3500 circa. Dall'altra parte la curva genoana era strapiena, ma in silenzio per prepararsi a una note di tifo davvero fantastica. Due striscioni appesi: "Solo per la maglia, solo per questi colori". E un altro contro la guerra. Dall'altra parte, quasi totale assenza di striscioni. I livornesi venivano accolti da una fischiata importante, e rispodevano con cori ineggianti alla squadra amaranto. Alle 20.10, una decina di esponenti dei Vecchi Orsi-Ottavio Barbieri scendevano in campo con uno striscione contro la guerra: "Contro la vostra sporca guerra: no blood for oil". Lo esponevano verso i livornesi. Poi, accompagnati da due sbandieratori rossoblù, avanzavano a passo lento con lo striscione verso la sud. Quando il gruppo di vecchi ultrà (tutti sulla quarantina) si avvicinava all'area di rigore, dalla curva livornese arrivava un fitto applauso. Allora il manipolo avanzava ancora, si posizionava nell'area piccola di fronte ai rivali toscani. Dalla cui curva si alzava compatto il coro: "Berlusconi pezzo di merda". Poi i cori Bandiera Rossa e Bella Ciao, ascoltati dai genoani i campo con il pugno chiuso. Poi il gruppo di genoani tornava verso la Nord, da cui partiva un possente "Berlusconi pezzo di merda". Poi: "Livorno Livorno vaffanculo", cui rispondeva subito un "Genoa Genoa vaffanculo". Di qui in poi la Nord si manifestava in una notte di tifo davvero notevole. "GENOA, GENOA", tagliava l'aria il boato. Poi gli inni storici della Nord. Cantavano davvero tutti. Un tifo eccezionale, compatto, tempestoso, da brividi. E dall'altra parte i livornesi non erano da meno, con cori meno frequenti, ma comunque possenti. Una bella notte. Che ha voluto gridare al mondo: gli ultrà non sono morti. Questo è vero tifo. Oltre i problemi, oltre il calcio business: mentalità ultras. Coimplimenti alle due curve. Davvero.
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