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FINALMENTE DEL PIERO! SUO IL GOL CHE AFFONDA IL PARMA E SPINGE LA JUVE VERSO LO SCUDETTO NUMERO VENTISEI
11 Maggio 2000 - letto 399 volte
Cinquecento lunghissimi giorni gli devono essere sembrati una sorta di calvario. L'astinenza da gol per un attaccante è il peggiore dei mali, e suscita preoccupazioni e frustrazione, quasi come se ad un diabetico venisse a mancare l'insulina. Alex è tornato al gol, e lo ha fatto di testa (per lui non usuale)e nel momento più caldo di tutto il torneo, nella partita della verità. La sua incornata precisa e il suo grido di liberazione rimarranno a lungo nell'animo dei sessantamila bianconeri che lo hanno visto, un'immagine che, se tutto va bene, verrà ricollegata al ventiseiesimo tricolore. E da oggi finirà di essere considerato il nababbo raccomandato e inutile della critica ma tornerà ad essere il campione da sempre amato ed osannato. E si parlerà ancora di lui, passando sopra all'ingresso di Kovacevic per Inzaghi, semprepiù apatico in campo e incupito fuori.

Il Delle Alpi è finalmente pieno come un uovo, la sua immagine è davvero gradevole e il colpo d'occhio gratificante. Il popolo bianconero, solitamente freddino e distaccato (soprattutto negli ambienti torinesi) oggi è presente in pompa magna per spingere la sua Signora vero il traguardo tanto ambito.
Ancelotti recupera Tacchinardi e Montero e preferisce Pessotto a Zambrotta mentre Malesani, alla caccia coi suoi di punti preziosi per l'ingresso in Champions League, conferma titolare il giovane colombiano Bolano in mezzo al campo. L'ex avvelenato Dino Baggio promette ancora un gol pesante agli ex compagni. Auguri..
Si capisce subito che la partita è importante e dal risultato non si può prescindere. La Juve deve per forza vincere, il Parma, con l'orecchio al risultato dell'Inter, non può perdere.
La prima emozione dopo dodici minuti, è Del Piero che prova di controbalzo dal limite, Buffon si allunga e mette in angolo.
Una prima timida reazione la prova Benarrivo pochi minuti dopo ma senza la mira dovuta. Una ghiotta palla gol per i padroni di casa poco prima della mezzora : pregevole finta di Del Piero che smarca Conte, il suo destro in corsa trova pronto Buffon nella deviazione volante.
La Juve gestisce maggiormente il possesso di palla e la fa girare con apprezzabile velocità, ma lo schieramento tattico attentissimo di un Parma tonico e quadrato costringe spesso i centrocmpisti bianconeri a scelte avventate o innocui passaggi laterali.
I gialloblu praticano un pressing aggressivo sui portatori di palla juventini, e le marcature di Zidane e Davids in particolare sono improntate al più puro agonismo. Recuperata palla i parmensi sono molto veloci nel dare avvio all'azione di contropiede e non di rado mettono in gravi ambasce la retroguardia juventina. La tecnica e la potenza di Crespo e la funambolica velocità e fantasia di Amoroso creano poco prima del riposo la prima, e unica, palla gol pericolsa per gli ospiti.
Amoroso involatosi in contropiede tergiversa al momento di concludere e sullo sviluppo dell'azione Crespo colpisce la schiena di Montero.
Poco prima Fuser aveva slavato sulla linea di porta un colpo di testa di Montero da corner. Tutti al riposo.

Dopo pochi istanti della ripresa Inzaghi (fin qui evanescente al pari di Zidane) riesce per la prima volta a liberarsi di Thuram ma il suo tiro verso Buffon è telefonato. Il Parma prova ad avanzare il proprio raggio d'azione, in previsione della pressione bianconera, ma alla prima volta che si sbilancia viene infilato. Contropiede juventino con Pessotto sulla sinistra. Cross pennellato al centro dove sbuca tutto solo Del Piero che insacca con un perfetto colpo di testa.
Il Delle Alpi è in delirio, il Campione ritrovato ha segnato il gol che può dare lo scudetto. La Lazio sta pareggiando a Bologna, per quattro lunghissimi minuti tutto lo stadio è una bolgia infernale in piedi ad urlare ed applaudire la Juve. Il sogno svanisce di li a poco perchè Salas e Simeone stendono il Bologna. La Juve comunque non molla, non può fare altro che vincere. La stanchezza di molti suoi elementi dopo una stagione infinita è evidente, ma il carattere del gruppo e la forza di volontà spingono la squadra verso il raddoppio.
L'occasione migliore arriva a dieci dalla fine quando un pregevole triangolo Zidane-Del Piero-Inzaghi porta Pippo solo davanti a Buffon ma Pippo colpisce sporco e la palla finisce a lato.
Nei minuti finali il Parma si fa sotto alla ricerca del pareggio, e all'ultimo minuto c'è un episodio che farà discutere in area juventina.
De Santis regala erroneamente un corner al Parma, sul cui sviluppo Cannavaro stacca e mette in rete. L'arbitro però aveva già fermato l'azione prima che la palla entrasse in rete. Se quindi è chiaro che non si può parlare di gol annullato resta comunque il mistero del perchè sia stato annullato, visto che dalle tribune dello stadio non si è visto nulla di anomalo. Prevedo già fiumi di parole inutili e un'occasione d'oro per i piagnoni romani di gridare ad uno scudetto rubato. Perchè naturalmente si farà vedere solo che il gol poteva essere concesso e non che il corner da cui sarebbe nato era assolutamente inesistente. Ma che finirà così lo sappiamo già, il vento tira sempre contro chi vince, perchè chi vince ruba ed è antipatico ai poveri mediocri che parlano e perdono sempre. Amen.

Dopo un clamoroso incrocio dei pali di Davids sulla cui ribattuta Zidane sforbicia fuori da due passi De Santis fischia la fine e per la Juve sono solo applausi. Meritati. Battere il Parma di oggi, coriaceo e ben messo in campo, non era cosa facile. Agli ospiti l'unico rimprovero che si può ascrivere è la mancata ricerca grintosa della vittoria e un atteggiamento troppo rinunciatario in fase offensiva che non ha pagato. Buon per Malesani che l'Inter ha preso quattro pere dalla Fiorentina e che tutto è ancora da giocare.

Per la Juve un'enorme iniezione di fiducia in vista dello sprint finale. I bianconeri hanno riunito tutte le forze e gli stimoli rimasti e hanno fatto quadrato : è arrivata una prestazione convincente che ha portato ad una vittoria meritata ancorchè sofferta al solito per la difficoltà a dare profondità alla manovra negli ultimi sedici metri contro un avversario chiuso. A novanta minuti dalla fine il sogno scudetto è tornato ad essere più vivo che mai, è lì da toccare con mano, domenica possiamo raggiungerlo, dipende solo da noi. La Lazio può solo sperare che la Juve si inceppi a Perugia, può solo stare alla finestra a piangere sulle occasioni mancate, può travolgere la Reggina e sapere che potrebbe non bastare. La Juve, che rispetto alla squadra che l'anno scorso arrivò tristemente sesta ha aggiunto il recuperato Del Piero e il nuovo Zambrotta, è ad un passo dalla conquista del tricolore, a dispetto di tutti gli scettici, i critici che l'avevano relegata nelle retrovie in sede di pronostico, e i polemisti che trovano sempre qualcosa da criticare sulle nostre vittorie. Che sono ventuno in trentatre partite e che se divenissero ventidue domenica....sarebbe la Festa. Domenica le piazze di tutt'Italia potrebbero tornare a colorarsi di bianconero e mezz'Italia festeggiare la Signora del calcio di nuovo padrona.
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