Sono stati condannati 14 dei 17 tifosi, genoani e sampdoriani, accusati dei disordini avvenuti all'esterno dello stadio di Genova in occasione del derby dell'aprile 2010. Le pene vanno da un massimo di due anni e tre mesi a un minimo di otto mesi mentre in tre, che non hanno chiesto riti alternativi, sono stati rinviati a giudizio.

Il sostituto procuratore Pier Carlo Di Gennaro aveva chiesto condanne da un minimo di sei mesi e 20 giorni a un massimo di un anno e sei mesi. Secondo quanto emerso nel corso delle indagini, un centinaio di tifosi genoani, molti col volto nascosto da caschi, ed alcuni armati di bastoni, erano sconfinati nella zona dei doriani, cercando lo scontro.

Sul posto era intervenuta una squadra del pronto impiego delle forze dell'ordine, supportata da altri due nuclei. I tifosi erano stati dispersi dopo un paio di cariche e lancio di lacrimogeni. Negli scontri erano rimaste ferite una quindicina di persone, tra queste, numerosi appartenenti alle forze dell'ordine, contro i quali gli ultras delle due tifoserie si erano scagliati. Tre tifosi erano finiti agli arresti domiciliari.