Lesioni aggravate, danneggiamento aggravato, porto di oggetti atti ad offendere, resistenza a pubblico ufficiale e incitamento alla violenza in manifestazioni sportive: il lungo elenco di reati è stato contestato dagli uffici Digos di Ferrara e Reggio a otto tifosi reggiani che prima della partita Spal – Reggiana del 4 dicembre scorso, aggredirono e ferirono agenti e carabinieri e danneggiarono auto e mezzi delle forze dell’ordine.
Alla fine delle indagini svolte dalle polizia gli otto sono stati identificati e denunciati, mentre per loro sono in corso le notifiche per la diffida diretta provvedimento adottato dal questore di Ferrara.
Gli otto tifosi sono ragazzi tra i 20 ei 25 anni, tutti reggiani, uno dei quali già sottoposto in passato a misure restrittive.
Gli otto reggiani sono stati identificati e riconosciuti come responsabili delle lesioni ad una ventina d’agenti di polizia in forza alle questure di Ferrara e Bologna.
Quel pomeriggio, i tifosi reggiani arrivano a Ferrara in più di 300, a bordo di sei pullman, e altri 50 con automobili private.
Prima della partita, i tifosi granata, durante il tragitto di poche centinaia di metri che divide il parcheggio dello stadio, si “armarono” di tutto punto. Giunti davanti ai cancelli degli ingressi della curva est, e vedendo da lontano i tifosi spallini, cercarono di rompere il cordone di sicurezza di polizia e carabinieri. Per fare questo usarono di tutto. Dagli ombrelli usati per colpire gli agenti, alle pietre lanciate abbondantemente per arrivare alle bottiglie e alle aste di legno.
Tentando di rompere il cordone di sicurezza, i reggiani colpirono parecchi agenti, tra cui un dirigente, responsabile dell’anticrimine, Pasquale Sanzari. Una guerriglia urbana che finì con il ferimento di una quindicina di poliziotti, con prognosi dai 5 ai 20 giorni, e danni importanti ai mezzi dei carabinieri.

Fonte: Gazzetta di Reggio