Stretta di mano tra i capi ultrà per evitare incidenti tra le opposte fazioni

In partenza, dopo Brienza, Agliardi e con ogni probabilità anche l´ex doriano Diana

Un patto d´onore. Lo hanno sigillato i leader delle tifoserie organizzate di Trapani e Mazara, in previsione del derby che si svolgerà il prossimo 10 febbraio e preoccupa per le conseguenze sull´ordine pubblico. «Non parlateci di gemellaggio - hanno detto all´unisono ultrà granata e gialloblù - perché la rivalità è molto sentita. Ma promettiamo che nessuna violenza contraddistinguerà questa partita».
In realtà, è stata più di una semplice promessa, dato che la stretta di mano è avvenuta davanti al vice questore vicario di Trapani, Francesco Misiti, e al funzionario della Polizia responsabile del rapporto con i tifosi, Nicolò Villabuona. Tutto alla presenza della stampa e dei rappresentanti delle due società, nella sede della questura di Trapani. Una riunione voluta fortemente proprio da Misiti, in cui si è valutata la possibilità di giocare il prossimo derby a "porte aperte". Al momento, rimane una semplice ipotesi e la decisione definitiva verrà presa dal comitato provinciale per l´ordine e la sicurezza, presieduta dal prefetto di Trapani Stefano Trotta. Ma la dichiarazione d´intenti delle due "curve" è stato un passo essenziale verso il tentativo di ripristinare la normalità. All´andata (era il 7 ottobre scorso), la gara venne giocata allo stadio "Nino Vaccara" di Mazara a "porte chiuse", nel timore che le due fazioni opposte venissero a contatto. E, tra mille polemiche, finì 4-3 per il Trapani, con un netto rigore negato ai padroni di casa in pieno recupero. Di conseguenza, si aprì una scia interminabile di malumori su tv e radio locali, uno dei fattori che ha convinto Francesco Misiti a cercare la via del dialogo. Il vice questore ha invitato anche la stampa a non eccedere nei toni e a giudicare con obiettività quanto accade, in modo da non esasperare gli animi. Insomma, la grande novità è la ricerca di una "terza via". Non esistono soltanto le possibilità di una totale normalità o di un atto d´autorità: ma anche la ricerca di una collaborazione di tutti, a maggior ragione di quei tifosi che in passato hanno creato qualche problema. In fondo, sembrerebbe una piccola storia di provincia, dato che il palcoscenico è il campionato di Eccellenza (al momento, fra l´altro, il Mazara è primo e il Trapani secondo). Ma forse non lo è. Perché potrebbe mantenere la parte buona di una rivalità calcistica durissima, che risale all´estate del 1985, quando il Trapani (difeso dal mitico avvocato Peppino Prisco) fu promosso "a tavolino" in C2, proprio ai danni del Mazara (allenato da Ignazio Arcoleo), giudicato colpevole d´illecito in un partita di campionato. Ma soprattutto perché potrebbe indicare la strada a un modo diverso di gestire i rapporti tra le forze dell´ordine e i tifosi.

Fonte: espresso.repubblica.it