Il più allegro ieri, alla vigilia di Catania-Palermo, primo derby siciliano d'alta classifica in serie A che la storia ricordi, era Pasquale Marino, allenatore dei rossoazzurri. La Caf, infatti, ha cancellato una giornata delle tre di squalifica inflitte al bomber Spinesi, che dunque oggi sarà della partita. Il collega Guidolin del Palermo si consola con gli arrivi di Ciaramitaro e Giacomazzi, nell'attesa che la Nazionale polacca gli conceda Matusiak e dall'Uruguay arrivi definitivamente (ieri solo toccata e fuga, per la presentazione di rito) il giovane Cavani.

Catania e Palermo sarà spettacolo in campo, nello stadio intitolato al pittoresco Angelo Massimino, dove le due squadre non si sono mai affrontare da terza e quarta della massima serie, e sarà spettacolo anche sugli spalti, dove sono state predisposte misure straordinarie per evitare punti di contatto fra le due tifoserie. Circa 1.500 agenti vigileranno sul «vero» derby di Sicilia. Il rione Cibali, che fino a qualche anno addietro dava il nome allo stadio, sarà blindato fin dalle 14 di oggi. La zona antistante l'impianto etneo sarà resa off-limit alle persone che non sono in possesso del biglietto. La questura di Palermo ha invitato i tifosi sprovvisti del tagliando della partita (da ieri se ne trovano soltanto a prezzi da capogiro) a non partire alla volta di Catania. Saranno in tutto un migliaio i sostenitori rosanero che attraverseranno l'Isola in cerca di gloria. La situazione è resa ancora più caotica dall'imminenza dei festeggiamenti in onore della patrona di Catania, Sant'Agata, che hanno reso indispensabile - nonostante le polemiche e i disaccordi iniziali sull'orario - lo spostamento del match.

La polizia di Palermo ha inviato una specie di decalogo comportamentale, invitando i supporter rosanero a non raggiungere Catania con mezzi propri, ma sotto scorta. All'andata il clima fu caldissimo, in campo come sugli spalti (numerosi i tafferugli, gli arresti e le relative diffide).

Zamparini pronostica un 3-1 per il Catania, ma in cuor suo spera in un grande Palermo. Questo sì che fa parte del gioco.

Fonte: LaStampa.it