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catania-PALERMO 0-2
09 Novembre 2003 - letto 1858 volte
Un Palermo cinico e determinato fa un gol per tempo ed espugna il “Massimino” dopo 36 anni (l’ultima vittoria a Catania, 2-1, risaliva al 26 novembre 1967 e i rosanero al termine di quella stagione vennero promossi in A).
Matricciani e Colantuono schierano la formazione prevista alla vigilia (4-4-2), con Squizzi tra i pali; Di Liso, Stendardo, Monaco e Giallombrado sulla linea difensiva; Fini, Grieco, Firmani e Mascara sulla linea mediana e Sedivec ed Oliveira in avanti. Baldini risponde con il suo 3-4-2-1 con Berti in porta; Ferri, Atzori e Conteh in difesa; Vasari, Di Donato, Corini ed Accardi a centrocampo; Mutarelli e Zauli trequartisti e Toni in attacco.
E’ un Palermo sparagnino, a tratti eccessivamente contratto, quello che chiude il primo tempo in vantaggio. I rosanero vivacchiano sul vantaggio maturato al 7’ grazie ad un rigore procurato da Toni (fallo di Monaco) e trasformato da Corini. Per i 38’ (più 5’ di recupero) che seguono è il Catania a fare la partita reagendo rabbiosamente nel tentativo di rimettere le cose a posto. Di Sedivec, Oliveira e Stendardo le iniziative più pericolose che non sorprendono Berti. E quando il portiere palermitano è superato ci pensa il palo (37’) a salvarlo su una punizione di Mascara. Il Palermo indietreggia vistosamente di fronte alla pressione etnea e fatica a ripartire. Solo nel finale i rosanero tornano a rendersi pericolosi con una incursione di Zauli fermato da Squizzi in uscita.
La squadra di Silvio Baldini, nella ripresa, lascia giocare un Catania che, pur mantenendo l’iniziativa, non trova grossi spazi sfruttabili. Accardi sulla destra limita Fini, mentre sulla sinistra Vasari, sacrificato ad un lavoro di copertura, chiude a dovere (anche con l’aiuto di un onnipresente Mutarelli) Mascara. Ad Oliveira e Sedivec (sostituito al 58’ da Della Rocca) ci pensano, invece, Ferri, Atzori e Conteh.
La pressione sempre più insistente porta gli etnei vicini al pareggio: 63’ Mascara ha un lampo sulla sinistra, mette al limite dell’area dove Delvecchio di testa mira l’angolo basso. Berti ci arriva. E’ una chiave del match, perché 2’ dopo Zauli, sugli sviluppi di una punizione di Corini dalla destra mette alle spalle di Squizzi la palla del 2-0. A mettere al sicuro i tre punti ci pensa, poi, ancora Berti che neutralizza un rigore di Oliveira (accordato per un fallo di Conteh sullo stesso belga) al 72’. Il Palermo da questo momento amministra saggiamente e senza patemi pur finendo in dieci per l’espulsione di Di Donato (due ammonizioni per cosiddetti falli tattici a centrocampo) e torna a casa con altri tre punti importantissimi per la classifica. L’Atalanta adesso è ad una sola lunghezza.




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