Insomma non è stato proprio un bel vedere. Quanto accaduto ai tifosi dell’Avellino che avevano raggiunto Catania per seguire la propria squadra del cuore lascia quantomeno perplessi. Che il sistema calcio italiano non stesse attraversando un buon momento era evidente a tutti ma, ancora una volta, si è persa l’occasione per provare a ridare dignità, e soprattutto normalità, ad un mondo che di normale ha ormai ben poco.

Andiamo con ordine. I tifosi dell’Avellino negli ultimi anni hanno dimostrato di essere una delle migliori tifoserie d’Europa. Sempre al seguito della squadra, anche in Serie B e mai atteggiamenti sopra le righe. Insomma una tifoseria esemplare al seguito di una squadra completamente ricostruita sotto la gestione Taccone e lanciata verso traguardi importanti, a prescindere anche da come andrà questa stagione.

Per la sfida contro il Catania in trasferta, come al solito il pubblico di Avellino ha risposto alla grande ed ha macinato chilometri su chilometri per raggiungere lo stadio ed assistere alla sfida dei biancoverdi contro i siculi. 300 irpini al seguito della squadra che, arrivati a Messina, si sono messi in marcia per assistere al match di Catania. In realtà allo stadio i tifosi sono arrivati con ben 36 minuti di ritardo. Ritardo molto probabilmente motivato dai controlli effettuati dalla Polizia che, per “motivi di ordine pubblico”, sembra abbia perquisito ad uno ad uno i 300 tifosi ospiti.

È probabile che l’amicizia con i messinesi, e la presenza di alcuni di loro tra i biancoverdi, abbia messo in allarme le forze dell’ordine ma, in ogni caso, impedire di arrivare in orario allo stadio ai tifosi ospiti che avevano riempito ben 4 autobus per seguire la squadra in trasferta, è qualcosa che fa profondamente rabbia e che, soprattutto, fa disamorare molti da quel calcio moderno che, ormai, allontana sempre più i tifosi dai club.