Caso Spezia Genoa: la rabbia del presidente Ruggeri e dei dirigenti dell' AC Spezia Calcio
02 Aprile 2006 - letto 1069 volte
LA SPEZIA. 2 APR. Dopo la conferma della disputa della gara tra Spezia e Genoa a Modena. I tifosi spezzini si sono presentati lo stesso alle 15 presso lo Stadio Picco e trovandolo chiuso hanno inscenato una protesta. Nel frattempo c'è attesa per la richiesta della Prefettura di La Spezia al Ministero dell' Interno di non fare giocare la gara il 5 Aprile, individuando nel giorno 18 Aprile la data migliore affinché la partita possa essere disputata allo stadio Alberto Picco di La Spezia. Ieri sera, nel frattempo, si è svolta una conferenza stampa dello Spezia per fare il punto sulla situazione. Il primo a parlare è stato il responsabile marketing dello Spazia Calcio Milo Campagni: "Abbiamo provato fino all'ultimo a far in modo che la partita venisse disputata a Spezia, ma ci siamo trovati di fronte ad una serie di rigidità, tra le quali, le motivazioni espresse dalla Prefettura che tuttora restano inspiegabili. Poi questa mattina è arrivata una seconda doccia fredda, questa volta dalla Lega Calcio, che ha disposto che la partita con il Genoa venisse disputata sul neutro di Modena dopo che Parma, Bologna e Cesena si erano rifiutate di ospitare l'incontro. Nelle ultime ore da Modena le Istituzioni hanno manifestato la propria perplessità riguardo la gestione dell'ordine pubblico in quanto molti tifosi si recheranno nel capoluogo emiliano sprovvisti di biglietto". Poi a parlare è stato il D.G. Rocco Russo: "Stiamo cercando di far disputare la partita nella sede più idonea. Giocare a Modena significa fare perdere di significato all'evento sportivo e un'offesa all'intera città. La Spezia merita di vivere una splendida giornata di calcio ed un incontro che potrebbe rilevarsi determinante per l'esito finale del campionato". Per ultimo a parlare è il presidente Giuseppe Ruggeri che tuona: "Durante tutto il corso della stagione non abbiamo mai fatto polemiche, ma questa volta siamo andati oltre il fatto sportivo. Non giocare a Spezia, infatti, significa calpestare diritti imprescindibili e senza i quali è impossibile andare avanti, se la regola deve essere chi alza i toni e minaccia di invadere una città ha la meglio, significa che è necessario rivedere le regole che governano il mondo dello sport.
Un articolo del regolamento dice infatti - nel caso in cui una tifoseria compia atti violenti, a risponderne è la società alla quale quei tifosi appartengono -. Non è accettabile non fare disputare una partita a causa di circolari riguardanti l'ordine pubblico nelle quali si esprime la minaccia da parte di un gruppo di violenti di invadere una città. Non accetto queste situazioni, sono disposto a mandare all'aria un campionato e mi appellerò alle più alte cariche federali.
La Spezia meritava questo straordinario evento sportivo, sarebbe stata una grande giornata di festa. La scelta di giocare a Modena è davvero infelice in quanto le due tifoserie potrebbero venire a contatto a Parma e lungo l'autostrada. Lotteremo fino all'utimo per far cambiare idea a chi di dovere, in caso contrario la società rispetterà la volontà dei tifosi ma dovrà compiere le opportune valutazioni soprattutto in termini di disciplinare. Senza contare che a Pavia in occasione della gara con il Genoa si era deciso di posticipare la partita, non vedo perché a Spezia non sia possibile adottare la stessa soluzione".
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